martedì 23 agosto 2022

Il piccione appollaiato sul davanzale in cotto della finestra con inferriate e rete antipiccioni di quel palazzo di corso Manfredo Fanti

È tutto, o quasi, già spiegato nel titolo. Il piccione l’ho fotografato nel marzo 2005, spero abbia avuto una vita lunga, felice il più possibile e una morte dolce e veloce. Stava in posto dove a noi umani creava fastidio, una rete avrebbe dovuto dissuaderlo ma lui si era ritagliato un margine dove poteva restare e guardare dall’alto il nostro passeggio. Il palazzo è un palazzo storico con secoli di vita accumulati sulle sue fondamenta. Magari in questi ultimi tempi è stato oggetto di interventi di restauro conservativo perché nel 2012 è arrivato anche il terremoto a creare forse problemi alla sua stabilità, ma non ho informazioni più precise. Corso Manfredo Fanti è uno dei principali, a Carpi, città che in parte ho conosciuto quasi meglio di te perché mentre tu restavi casa con i tuoi io andavo in giro, mi ritenevo in vacanza, più libero di un piccione e senza dover pensare al pranzo. Qualcuno cucinava per noi, o saremmo usciti da qualche parte.

Da alcuni anni non vado a Carpi, l’ultimo viaggio che ci facemmo assieme fu per la morte di tua madre, che ti precedette di soli due mesi, nel 2016. Le foto che possiedo della zona iniziano ad essere superate dai fatti e dal tempo. Non ho molto da aggiungere su quel piccione e su tutto il resto. Arrivederci, Viz.

                                                                                                     Silvano C.©  

                   (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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