Quando la macchina della memoria si incepperà,
perderà sempre più colpi, i fatti si confonderanno con ciò che mai è avvenuto.
Quando ogni singolo episodio di una vita eppure
vissuta con speranze e dolore si confonderà come un tempo si confondevano i
pioppi nella nebbia.
Quando i visi si mescoleranno, le voci spariranno
e torneranno, talvolta, solo in un sogno.
Quando non capirò più il mio io, il nostro noi,
di nuovo il mio io senza l’abituale noi.
Quando saranno definitivamente sparite le ultime
tracce dei miei piedi lasciate su tutte le spiagge sulle quali ho camminato, e
certamente non si trasformeranno in orme geologiche.
Quando confonderò sempre più il tuo viso,
accavallerò episodi lontani nel tempo e nello spazio, quando verrà anche il mio
tempo di sparire.
Quando l’inutilità di mantenere orgogliosamente e
caparbiamente vivo per tutti il tuo ricordo, quando mi rassegnerò ancora
cosciente e col cervello funzionante.
Quando sarà trascorso il tempo giusto, indagato a
sufficienza, e quando finalmente una pace di tipo diverso mi porterà un
simulacro di rassegnazione.
Quando molta altra acqua sarà fluita dai monti
verso il mare, perdendosi in mille rivoli, nascondendosi negli strati sotto la
superficie, o si sarà trasformata in nubi, pronte a bagnare dove serve e dove
non serve.
Quanto molto altro sarà avvenuto ricorda, Viz,
che noi per quelle strade di Barcellona in salita ed in discesa, ad ammirare i
tanti azuleios, ci siamo passati, ed il segno che abbiamo lasciato lo si può
ancora misurare in impercettibili ed invisibili scalfitture che, passando,
hanno lasciato le nostre scarpe leggere.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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