Statisticamente
oggi molti italiani moriranno. Di qualcuno sarebbe bene dimenticare in fretta sia
chi fosse sia le sue azioni. Di molti altri, invece, giustizia vorrebbe che ne
rimanesse il giusto ricordo. Prima di tutto tra le persone che li hanno amati, e
poi tra quanti hanno avuto occasione di conoscerli in vita per quanto di
positivo hanno fatto o tentato di fare.
Ecco. Provo a rovesciare l’idea che mi assilla da mesi ormai. In che modo io posso
onorare la memoria di Vittoria e, malgrado questo, andare avanti con la mia
vita, perché non ho scelto io di vivere al posto suo, nessuno mi ha dato questa
possibilità di poter decidere.
Se
fosse toccato a me insomma, ora cosa preferirei che succedesse?
Non
mi piacerebbe essere scordato in pochi mesi, mi sembrerebbe ingiusto, è
evidente. Vorrei che le persone che in vita mi sono state vicine non
scordassero in fretta le mie stupidaggini, le mie sfuriate, i miei pregi ed i
miei difetti. Non gradirei la pietà o le parole di circostanza se non per il
tempo minimo strettamente reso necessario dalle circostanze, ma preferirei che
si ridesse ancora delle innumerevoli azioni volutamente o casualmente ridicole
nelle quali mi sono trovato coinvolto.
Vorrei
restare un buon ricordo per chi mi ha amato o mi è stato amico. Accetterei le
critiche postume al mio carattere, ma vorrei che mi venissero anche tolte colpe
che non credo di meritare. Gradirei insomma una mia memoria il più vicina
possibile alla realtà, con un po’ di comprensione per le mie debolezze, troppe
certo, ma tutte mie.
E
poi, per chi mi è stato più vicino, vorrei che il dolore fosse lieve, minimo,
giusto quel poco per dire che c’è stato.
Ovviamente
mi farebbe molto piacere essere compianto a lungo, il mio amor proprio me lo
richiede, ma ad ogni dolore c’è un limite, ed oltre quel limite basta. Che mio
figlio e mia moglie riprendano a vivere, senza scordarmi magari, ma a vivere
pienamente. Vedere gente. Uscire. Andare al cinema o in vacanza. Avere tanti
amici attorno. Ridere delle miserie che ci toccano tutti. Risolvere ogni
problema economico. Mandare a quel paese tutti coloro che se lo meritano. Inventare
vie nuove. Essere finalmente liberi della mia presenza invadente e fare, sarebbe
ora, quello che il cuore detta loro.
Io
vorrei che specialmente mia moglie riprendesse a vivere pienamente, sorretta da
tante persone, che riuscisse a contenere in scatole sempre più piccole il
dolore e trasformarlo alchemicamente in altro, molto più leggero e
sopportabile. Non vorrei essere un monumento da non smuovere mai. Avrei vissuto
la mia vita, e dopo sarebbe giusto che venisse il turno degli altri.
Non
so se mi basterebbe. Io vorrei anche qualche sprazzo di felicità, per loro. Specialmente
pensando a mio figlio vorrei che si affermasse e trovasse soddisfazione, perché
se la merita, e non ha santi in paradiso. Io, se pure quel luogo esistesse, non
apparterrei alla schiera dei santi e non potrei influenzare un bel nulla.
Ecco,
solo questo. Il resto lo lascio intuire, e non credo che sia troppo ardua come eventuale
riflessione.
E
tu cosa vorresti che succedesse se capitasse a te?
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
capiterà, a me, a tutti quanti, vorrei lasciare una bella torta al cioccolato in mezzo alla tavola, due bottiglie di buon vino, (non conosco quale sia il buon vino) e alcune sedie, e chi verrà mangerà e berrà, parlando e cantando mi saluteranno, per poi continuare a vivere la loro miglior vita...che sia per tutti i vivi sempre e comunque, la miglior vita.
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