Non
so come si possa cancellare ogni cosa e ripartire come se quanto abbiamo
vissuto non fosse mai esistito. Certo sarebbe una soluzione riuscire a scordare,
annullando così il dolore delle perdite, ignorare da un certo momento in avanti
di aver conosciuto una persona, e di aver vissuto con lei quasi quarant’anni.
È
il senso della storia che non mi torna, cioè la necessità che tutti noi abbiamo
di sapere come mai ora siamo a questo punto, in senso generale. Il secolo
breve, come è stata definita la conclusione del secondo millennio secondo il
calendario gregoriano, avrebbe dovuto insegnarci tante cose, ma pochi hanno veramente
studiato la storia, e, cosa non secondaria, ne esistono troppe e diverse
interpretazioni.
Io
tuttavia mi dichiaro ignorante se non conosco un tema o non ho studiato un
certo argomento, cerco di non vantarmene, e magari provo pure a non farlo
notare troppo. Sento che non ci farei una bella figura. Per altri invece ho l’impressione
che il non sapere dia una sorta di patente di verginità, l’autorizzazione in
buona fede a sostenere qualsiasi fesseria.
In
rete poi si raggiunge l’apoteosi. Perfetti idioti e analfabeti funzionali
insultano chi ha dedicato la sua intera vita ad approfondire materie sulle
quali ci sarebbe ben poco da scherzare. Ma così vanno le cose.
Io,
in ogni caso, non riesco quasi a buttare nulla, vecchi biglietti della
metropolitana o piccoli oggetti che mi riportano alla mente un luogo e le persone
che erano con me legate a quel luogo in quel momento.
La
cosa che certamente non riuscirò a scordare è la tua enorme ma umanissima
forza, quella che sino alla fine mi ha saputo regalare il tuo sorriso.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.