In
che senso scusa?
Sei
andata via o sei sempre qui?
Sino
a quando non mi lasci andare io devo restare. Sino a quando sentirai il mio
bisogno io non solo devo ma voglio restare.
Se
ogni giorno che sorge sulla terra mi vieni a trovare dove tu stesso hai messo i
miei resti mortali in quella elegante cassettina, senza mai attardarti troppo
(un semplice saluto, si potrebbe definire) e continui un dialogo ininterrotto
con me da mesi, io cosa potrei fare?
Non
lo so, ti confesso sinceramente. Non so neppure cosa potrei chiederti. Tu vivi
ormai dentro di me, dentro i miei pensieri che conosci benissimo, e so che in
parte sei solo una mia fantasia. Tuttavia sei talmente reale che quando avverto
voci di persone vive che passano accanto a me mi sembra che vengano ad
interrompere il nostro dialogo, e per me sono un disturbo.
Cosa
hai mangiato oggi?
Lo
sai senza fare la domanda.
Certo
che lo so. Come so che si stanno ripetendo in parte le stesse cose di sei mesi
fa. Sei tu che le vuoi ripetere, in modo simbolico. Oggi è martedì 13 giugno
come allora era martedì 13 dicembre. Ed aspetti con ansia domani, e dopodomani,
sino al 17, e poi sino al 21…
È
vero, non lo nego. I mesi passano ed io tendo a dare a queste ricorrenze mensili
un loro valore, per non farti volare via. Il 17 poi mi asterrò dagli interventi
sui social, e non so esattamente spiegartene il motivo. Ti voglio ricordare,
ben sapendo che non ti posso scordare. Credevo anche di smetterla con questa
cosa, poi ci ho ripensato. Sono io che decido se e come continuare.
Tu
vorresti altro però, sei leggibile come un libro aperto da terza elementare,
pieno di figure, perché so che ami pensare e raffigurare quello che leggi e
pensi. Tu vorresti un mare blu, ora che è la stagione giusta, vorresti avere il
mio corpo ed il tuo corpo di allora, e forse anche altri corpi (stendiamo un
velo su questo). Vorresti piegare a tuo comodo il tempo. Vorresti rivivere
quello che hai vissuto e magari, non guasta, raccogliere qualche occasione che
hai lasciato perdere o che hai perso per tua paura, magari prima ancora di
conoscermi.
Ora
stai esagerando. Io cerco te, penso a te, tutto il giorno non faccio altro e…
E
capita che stavolta io abbia voglia di litigare. È vietato? Tu mi stavi sempre
due passi avanti. Ti chiedevo di andar piano e tu non capivi. Ti assecondavo
nei tuoi desideri e tu non apprezzavi. Non apprezzavi neppure me, ammettilo. Ma
io te lo dicevo, ricordi? Dove la trovi un’altra come me?
È
vero, lo ammetto. Hai ragione. Stavolta sono io che non ho desiderio di
litigare. Finiamola qui, per ora. Ciao, Viz.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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