- Buongiorno, come posso
esserle utile?
- Vorrei fare un’operazione
sul mio tempo, ma è una cosa un po’ particolare.
- In che senso
particolare, scusi? Lei è nostro utente? Sa che tipo di servizio forniamo? Ha già
la nostra tessera?
- No, non sono mai
entrato nei vostri uffici, e non ho alcuna tessera. Prima vorrei qualche
informazione, se posso.
- Va bene, lei che
servizi è in grado di mettere a disposizione, che competenze ha insomma, e cosa
le potrebbe interessare dai nostri utenti, cioè cosa le interessa?
- Io sono interessato
alla vita, alle ore di vita, ed al dolore. Vorrei scambiare questo.
- Scusi, ma forse non
sono io che posso aiutarla, la mando dal nostro esperto, che forse può esserle
utile. Si accomodi lungo il corridoio che vede alla sua destra, e bussi all’ufficio
in fondo. Attenda una decina di minuti però, in modo che io la possa
annunciare.
Seguendo le indicazioni, senza fretta, arriva
davanti alla porta ed aspetta. Trascorso il tempo richiesto, bussa.
- Avanti!
- Buongiorno, io…
- Buongiorno a lei, ho
appena sentito Angela che ha incontrato prima allo sportello, che mi ha
accennato al suo problema. Non so se posso aiutarla, ma posso ascoltarla e
vedere quello che posso…
- La ringrazio, e mi
scuso se le faccio perdere tempo, io però non cerco servizi come idraulici o
insegnanti per ripetizioni private in cambio di cose simili. Io vorrei
scambiare le mie ore di vita. O magari il dolore, se possibile.
- Mi faccia capire. Lei
cosa vorrebbe scambiare esattamente?
- In questa banca del
tempo io vorrei capire come trasferire parte delle mie ore di vita dal mio
conto personale ad un altro conto. Un bonifico di tempo insomma, di semplice tempo
da vivere. E magari vedere se sono possibili operazioni simili anche riguardo
al dolore.
- Mi perdoni, ma forse
inizio solo ora ad intuire. Lei è credente?
- In che senso credente? E
cosa c’entra questo con la transazione che mi interessa?
- La cosa c’entra, e poi
forse le spiego meglio. Mi può rispondere intanto?
- No, non credo di essere
credente. Non nel senso che comunemente si attribuisce al termine. Io vorrei
limitarmi ad un semplice bonifico di tempo a favore di un’altra persona. Che sia
credente o meno, la mia vita è mia, sino a prova contraria.
- Mi spiace, devo
contraddirla. La sua vita non è solo sua. Ma per partire dall’inizio del
problema, per così dire, quello che io le chiedo è se lei ha Fede. Il fatto che
non l’abbia, mi sembra di capire, sposta la questione su un piano diverso da
quello che potrebbe riguardare un credente. Lo capisce questo?
- Non lo capisco, ma
posso intuire che per alcuni ci possa essere differenza…
- Bene. Se capisce questo
allora, ed ammesso che noi possiamo fare l’operazione che le interessa, devo
chiederle un documento, ne farò una fotocopia per il nostro archivio, e poi
potrò scendere nei dettagli.
- Carta di identità,
codice fiscale, patente di guida, passaporto?
- Ci basta la carta di
identità. Il codice fiscale ci è del tutto indifferente. Noi non stiamo
parlando di alcun aspetto o problema economico che possa interessare il fisco,
mi pare, no?
- È vero. Ecco la mia
carta di identità.
Pochi minuti per l’operazione.
- Ed ora eccoci a noi. Lei
è un maschio italiano, ha ormai una certa età, a vederla immagino abbia qualche
problema di salute (è entrato un po’ zoppicante) non è credente, e vorrebbe
trasferire sue ore-vita sul conto di un’altra persona, se ho capito bene. È esatto?
- Sì, direi di sì.
- E, per curiosità, di quanto
dispone sul suo conto personale, e quanto vorrebbe trasferire?
- Non lo so, con precisione, le confesso. Speravo
che voi avreste potuto aiutarmi.
- Mi perdoni, ma se lei
non conosce i suoi dati, io come potrei recuperarli? Oltretutto non ha Fede, quindi,
immagino, non creda nella vita dopo la morte.
- Non so se ci credo. Io i
miei morti li porto con me. Sono con me, anche ora. Che altro dovrebbe
interessarmi oltre a questo? Io vorrei cedere parte delle mie ore, o dei miei
giorni e dei miei mesi ad un’altra persona. E farlo ora, in questa vita. Che ci
sia o meno una vita futura come può influire su questo?
- Vediamo se posso
spiegarmi. E se lei capisce il problema. Lei non può disporre di ciò che non
possiede, o su quanto non può darmi garanzie documentate. Lei è sicuro di
vivere, diciamo, altri 30 anni e ne vuol cedere 10? Oppure, sempre come esempio,
lei sa che le resta da vivere un altro anno, e ne vuol cedere i diritti (di
tutto o in parte) ad una persona diversa da lei?
- Non so, ora mi
confonde. Io non conosco il futuro. Solo vorrei cedere una parte della mia vita
per prolungare quella di un’altra persona.
- Mi rendo conto. Ed ora
che vedo chi è lei, dalla scheda appena aperta, capisco il suo problema. Ma, mi
spiace, io non posso aiutarla. Quello che mi chiede è possibile solo ad alcune
condizioni, e queste non rientrano nel suo caso. Le posso solo dire due cose. Prima
di tutto che io non so quanto tempo ha lei, e quindi non potrei neppure volendo
aprire questa pratica. In secondo luogo, mi permetta, anche se lei non è
credente, la sua vita non le appartiene del tutto. È anche di chi le sta
vicino. E lei quindi non ne gode tutti i diritti, anche se la vive certamente
solo lei. Riguardo poi al problema del dolore, al quale mi sembrava che
accennasse appena entrato, posso aiutarla ancora meno. Il dolore è troppo
soggettivo, anche se tangibile quasi, per poterne fare merce di transazione. Quello
che le tocca se lo deve tenere tutto, e lo stesso vale per quello che tocca a
tutti gli altri, me compreso, ovviamente.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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