Ho visto oggi i palloncini multicolori, di pellicola di plastica metallizzata e multicolore. Ho visto, molto tempo prima, i palloncini tradizionali, di gomma, sottili e di un solo colore, semitrasparenti. Ho visto quando i palloncini di gomma, sottili e di un solo colore, si sono sagomati, e hanno indossato colori stampati, con linee o disegni.
Tutti
questi palloncini hanno da sempre la perfida ma affascinante tendenza a
sfuggire dalla mani incaute di chi non sa tenere ben stretto il filo che li lega.
E tutti, dopo un po’, se già non sono sfuggiti o non sono scoppiati, lentamente
si sgonfiano, e non voleranno più. La magia che li faceva più leggeri dell’aria
li avrà lasciati.
Dopo
l’allegria e la sorpresa, arriva la delusione e la malinconia, e tutti i
palloncini insegnano quello che sanno sul senso dell’effimero usando un
linguaggio semplice, immediato e senza manifestare sentimenti.
Non
hanno alcuna pietà del bambino che piange perché non ha saputo tenerli stretti,
ed ancor meno di chi li fa scoppiare.
La
loro vendetta, che è anche lezione di vita, è la scomparsa.
Il
palloncino sparisce e lascia l’interlocutore del momento spaesato, sottrae
senso e motivazione. Ogni progetto messo in cantiere contando sulla sua
presenza subisce mutazione o annullamento.
Il
palloncino che vola via non solleverà più nella stanza quella piccola
scatoletta, e quello scoppiato lascerà solo piccoli brandelli inutili, e non
risponderà in alcun modo alle domande.
Le
domande, quelle che verranno e se verranno, avranno risposte diverse da quelle
attese. Quali risposte? Se lo sai dimmele tu.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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