Il
corpo umano è superato dai tempi, non è più un modello adatto alle situazioni
ed alle sfide che ci aspettano ed hanno già iniziato ad evidenziarsi.
Prima
di tutto tende a riprodursi in eccesso, in forma virale ed incontenibile, ad
occupare ogni spazio a disposizione, e la popolazione umana aumenta senza la possibilità
di controllarla. Se continua così una catastrofe è inevitabile. Neppure le
guerre bastano a risolvere il problema, o le carestie, niente di niente.
Poi
tende ad ammalarsi, ed a procurare dolore ai singoli esseri umani. E pure in
questo caso non c’è modo di risolvere il problema. Il massimo che si può
ottenere è solo spostare più avanti negli anni quello che nei secoli passati ci
capitava in età meno avanzata.
Inoltre
l’uomo, dotato di ragione, pretende di avere uno scopo, una motivazione, una
dignità, un lavoro e una meta da raggiungere. Come se fosse facile. Che dignità
ha uno qualsiasi degli organismi viventi della catena alimentare se non quella
di essere cibo per alcuni e predatore per altri? Alcuni sostengono che il
lavoro permette di avere dignità. Altri ne dubitano, in particolare chi può vivere
molto bene pur senza lavorare, e magari si preoccupa generosamente che i suoi
simili abbiano la dignità che cercano.
Una
soluzione pratica e realizzabile potrebbe essere, per tutti, quella che inizia
a farsi strada e che in pochi ancora vedono come un futuro non solo possibile,
ma desiderabile. La smaterializzazione ad esempio risolverebbe alla radice il
problema del dolore e della malattia. Impossibile soffrire senza un corpo che
ci trasmetta messaggi nervosi lungo i nervi o ci faccia nascere paure per la conservazione
della nostra parte fisica.
Dal
punto di vista puramente economico e degli equilibri geopolitici e produttivi
occorre che le società funzionino seguendo le naturali leggi della domanda e
dell’offerta, della sana e libera economia di mercato insomma, ed il prossimo
passo, unito alla dematerializzazione (che da sola risolverebbe ogni problema
anche riguardo alla denutrizione, alle migrazioni ed alla demografia senza
controllo) sarà quello di produrre consumatori virtuali, o, meglio ancora, macchine
automatiche a basso impatto ecologico in grado di spendere in modo autonomo, di
generare consumi e quindi di mantenere il livello della produzione ai livelli
necessari al sistema.
Ormai
il denaro si può dematerializzare a Trapani e rimaterializzare a Pechino senza
alcun problema. Le auto stanno imparando ad andare da sole dove serve, senza
autista. I bambini possono nascere anche senza padri, o senza madri, e in fondo
sono inutili pure i bambini. Un account non reale su un social può interagire
come se fosse una vera persona, e funzionare molto meglio di un umano, che
magari non sempre è in vena.
La
soluzione sarebbe lasciar perdere i corpi, lasciar agire macchine e programmi
informatici intelligenti e fare in modo che il mondo vada avanti senza di noi
in carne ed ossa. Sarebbe finalmente la perfezione.
Silvano
C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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