Corrono
verso il futuro, ma non lo possono raggiungere, quello si sposta sempre un po’ più
in avanti.
Anche
il veliero vorrebbe raggiungere la linea che separa il mare dal cielo, ma quella si allontana.
Pure
io vorrei il futuro, metterci dentro il mio bagaglio di passato e presente che desidero
salvare, ma il Tempo mi prende in giro se mi azzardo a fargli la richiesta.
E
così i treni sempre più veloci, esclusivi e per pochi vanno avanti, lasciando
dietro di loro altri treni, meno veloci, meno vuoti, più carichi di umanità
dolente, di sogni irrealizzati, di delusioni e rancori.
Siamo
quasi ai due estremi di ogni logica sociale.
La
velocità massima pensabile, quella della luce, irraggiungibile per tutti.
La
lentezza esasperante, deludente e mortificante, assassina, per la massa
infinita incatenata sul posto, impossibilitata a muoversi in avanti anche di un
solo passo, di un solo metro, di un respiro.
Ed
in mezzo, in un luogo qualsiasi, noi, tutti noi, che il futuro lo abbiamo, che
abbiamo il passato, e viviamo il presente.
E
vorremmo andare velocissimi, ma non troppo.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Un posto dignitoso... per tutti. E' quello che vorrei pure io...
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