domenica 27 novembre 2016

Non sarà mai più come prima




Lo dico con tristezza, ma è così. L’amicizia vive le sue fasi, che per ognuno di noi sono calate su tutto quanto siamo stati prima, sulla nostra formazione ed educazione, sull’inconscio, sulle paure e sulle attese, sulle speranze e sui progetti.
Nel mio caso poi aggiungo il carico, ed allora emergono l’invidia, la ripicca, il senso di inadeguatezza, l’incapacità di elaborare e superare del tutto un rifiuto in un momento particolare, il mio essere irreparabilmente permaloso e capace di legarsi al dito fatti che risalgono anche a decenni prima.
A volte sono certo che alcune chiusure non sono avvenute per colpa mia, altre volte invece penso esattamente il contrario, ma più spesso credo in un concorso di colpe. In ogni caso il risultato non cambia: quando l’amicizia arriva alla fase nella quale l’altro viene visto con occhi distaccati, è tutto finito. 
Magari apparentemente non cambia quasi nulla dal punto di vista esteriore e formale, probabilmente i rapporti continuano o riprendono, ma non saranno mai più come prima.

Se la complicità paziente e curiosa, leggera, aperta alle critiche senza retrogusti a giudicare, che condivide sinceramente anche gli aspetti sui quali si sa di pensarla diversamente, se quella complicità si scalfisce, poi non si ripara più.
Non credo nel kintsugi relazionale, non sono mai disponibile a porgere la seconda guancia, e se qualche cosa si ripara, rimane una cosa riparata, non di maggior valore rispetto a prima. La mia inclinazione è occidentale ed egoistica, lontanissima dalla saggezza orientale.

Del resto, per tornare all’amicizia che si può inter-rompere e riprendere-riparare, sarà anche vero che un rapporto riallacciato assume maggior valore, da un certo punto di vista, ma il danno impreziosito dal solo fatto di averlo superato non viene annullato.
Il dolore lascia conseguenze, insegna strategie per evitarlo, se la vita lo consente, e offre la possibilità di scegliere se caderci ancora, allo stesso modo, con la stessa persona, oppure se riprendere, certo, e con la stessa persona, ma necessariamente in modo diverso, cioè dopo il danno, dopo il dolore.
Nessuno dei due un tempo amici, anche se ritornano ad esserlo, dimenticherà quanto è successo, e nulla sarà più come prima.


                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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