-
Dove posso firmare?
-
Come?
- Sì, dove posso firmare
a sostegno della vostra giusta protesta?
- Ora ho capito, grazie,
ma per ora attendiamo a giorni una sentenza del TAR, anche se le prospettive di
avere soddisfazione sono poche.
- Avete un buon avvocato?
-
Sì, due, molto in gamba,
uno è un principe del Foro.
- Ma com’è esattamente la
situazione qui, ora? In quanti siete precari e in quanti invece hanno un
contratto più stabile, garantito?
-
Praticamente la
direttrice è alcuni altri impiegati hanno un contratto comunale. Tutti gli
altri, a vario titolo, sono precari.
- Quindi, se ho
capito bene, la struttura si regge su un 80% di personale non garantito, che
appartiene ad una cooperativa che ora ha perso l’appalto. Non tutti verranno
riassunti, e poiché la società che ha vinto la gara ha giocato su un ribasso
insostenibile anche i “fortunati” ad essere riassunti avranno un compenso
mensile più basso. Cioè meno ore e ogni ora pagata meno.
-
È così. Ma ormai c’è
poco da fare. Il Comune vuol risparmiare, e i danni sono stati fatti.
Il
dialogo prosegue, ma il suo senso, con le parole riportate non identiche ma
sostanzialmente aderenti alla situazione, è chiaro a sufficienza.
Tu,
Ente Pubblico, Comune, Ospedale, Scuola statale o parificata, Corpo dei Vigili
del fuoco, Museo e così via, risparmi a spese mie.
Io
che pulisco le corsie dei reparti, che tengo in ordine la palestra, che insegno
in quella classe, che faccio funzionare la biblioteca comunale e permetto al museo
locale, di fama internazionale, di tenere aperti i battenti, devo accettare di
passare da 700-800 Euro mensili a circa 500, sempre che non mi si voglia
licenziare per accelerare i tempi, e così invece di vivere precariamente ma
ancora con un minimo di dignità mi si costringe a diventare un nuovo povero. Se
già pago 500 Euro di affitto, e l’auto mi costa 200 Euro al mese, come posso
accettare la situazione che volete propormi? E faccio notare che ho un’auto
usata, vecchia, che rischia di essere fermata in casi di blocco del traffico
per i veicoli più inquinanti. Credete che non mi comprerei una Euro 6 se
potessi? Non un Suv come i tanti che vedo, è chiaro, ma un’utilitaria nuova, che consumerebbe
meno, sarebbe più sicura e potrebbe circolare con meno limitazioni.
Che
assurdità, vero? Che sia l’Ente Pubblico a trattarmi in questo modo, e non un
privato che pensa solo al suo guadagno (e non tutti i privati per fortuna sono
così). Un Ente che dovrebbe assumermi direttamente, dandomi qualche diritto,
punendomi magari se non svolgo il mio lavoro come si deve. E poi vede quanti
bei condomini ci sono in centro? Gli appartamenti sono quasi tutte prime case, e
vi abitano professionisti, persone che hanno soldi e belle auto, vivono bene, vanno spesso al ristorante e fanno viaggi costosi. Loro potrebbero pagare le
tasse sulla prima casa, e non rinuncerebbero a nulla del loro stile di vita,
quelle tasse però permetterebbero al Comune di non dover risparmiare su chi
fornisce i servizi, come me. E finalmente girerebbero più soldi, perché io potrei
permettermi, sentendomi più sicuro, di uscire a mangiare, di andare al cinema,
di comprare un paio di scarpe, e forse potrei anche pensare di avere
finalmente un figlio, che ora non posso neppure immaginare.
Ho
l’impressione però che gli sfortunati come me, o quelli ancora più sfortunati,
licenziati o senza lavoro, non siano aiutati da nessuno, assolutamente da
nessuno, e che non si vogliano mettere le mani in tasca ai ricchi, agli
evasori, a chi lavora in nero o fa lavorare in nero. Non parliamo poi della
malavita organizzata, che i suoi bilanci se li sa fare molto bene, e la sua
economia è fiorente più che mai. Vede, io non ho protettori potenti, non ho
amici mafiosi, sono uno dei tanti che vorrebbe fare quello che può per vivere
in modo decente, senza pretendere regali da nessuno. Ed invece il mio Comune
risparmia sulla mia vita, sulla mia pelle, sui miei sogni e sui miei progetti.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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