mercoledì 6 gennaio 2016

ridere, piangere, e prendersela per cose che si dovrebbero ignorare

Capita di ridere per un motivo futile, magari di un riso amaro.
Succede di piangere, più spesso questo, perché è morta una gatta che non si era mai vista, perché un film mediocre usa parole particolari, perché si ha nostalgia e non si vorrebbe accettare alcuna perdita.
Si finisce a volte per discutere su cose senza importanza, solo perché si intende il mondo diversamente, ed ogni opinione ha pari dignità, sinché resta un’opinione che non vuole imporsi. Ci si ritrova a perdere tempo e solo con un po’ di ritardo ci si rende conto che era meglio non iniziarla, quella conversazione con quello sconosciuto.

A volte sono solo tempi diversi, non si è coordinati negli stati d’animo e nelle emozioni. Quando sono pensieroso mal sopporto le battute leggere e ciniche, mentre invece non le sento neppure se sono tranquillo. Forse è tutto qui il problema. E bisogna aspettare allora. Non ci sono alternative, tacere il più possibile e sperare che passi. Niente altro.


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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