martedì 26 gennaio 2016

La precedenza temporale





“Mio padre mi precede di ventotto anni nella strada verso la tomba, ha la testa grigia, e vedo me stesso, con una testa identica.  Mia figlia mi segue di ventitré anni, e quando avrà la mia età non sarà più la stessa, ma sarà ancora la stessa” (liberamente tratto da Storie di Amsterdam, di Nescio. Anche ciò che segue è solo ispirato dal libro citato.)

Assurdo ragionare in questo modo, la vita non è matematicamente ordinata con date certe, e avvenimenti a scadenza prevedibile. Siamo noi a fissare il passaggio alla maggiore età, e non in tutte le culture è lo stesso momento.  Siamo sempre noi a dar peso agli anni vissuti e non ad altri valori che ci potrebbero definire e far conoscere meglio, ma c’è ben poco da fare. L’età è oggettiva mentre le altre misure sono difficili da stabilire.

Conta poi quello che si è concluso, nella vita, più del tempo che si è vissuto, e contano le persone, quelle che sono venute prima e se ne sono già andate, quelle che sono attorno a noi, ora, e quelle che resteranno, dopo.  Nulla di nuovo, del resto, semplice applicazione della regola aurea che ci fa, tutti, anticipare quello che sarà sulla base di quello che sappiamo essere avvenuto.
Solo i visionari anticipano quello che non hanno mai provato, associando in modo diverso da tutti gli altri le loro esperienze. Alcuni tra questi sono semplicemente pazzi, e le loro visioni si estingueranno con loro, senza alcuna conseguenza per l’umanità. Altri sono geni unici, rari, e creano letteralmente un nuovo modo di pensare. 
A questo punto, tra lento trascorrere del tempo che mette in ordine, una dopo l’altra, le generazioni, e la genialità che sfocia in pazzia, rimane un piccolo spazio per la normalità di una vita non eroica, un po’ in sordina e non interessata al potere, all’apparenza, al conformismo ipocrita, tuttavia originale nel ricercare il suo posto e non ambire ad altro? A volte vedo migliaia di perdenti che vorrebbero esattamente questo, esclusivamente questo, senza sopraffare o scavalcare nessuno, e perdenti soltanto perché qualcuno approfitta di loro, rubando ciò che a loro basterebbe.

Anche i vincenti però si avvicinano alla tomba, ogni giorno che passa, quelli che si ritengono vincenti almeno, e su questo alla fine non la potranno spuntare; si stanno avvicinando anche loro.


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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