Tu tornavi, il freddo che portavi addosso un po’
si spargeva attorno, ma poi ti scaldavi, la casa ti scaldava, e l’immagine si
sfuma, diventa poco chiara.
È stato solo un attimo, e sono stato
precipitato nel pozzo del tempo, quello che non ha un fondo solido, che non
sempre è oscuro, che ingoia ogni cosa, e ingoierà pure me, al momento giusto.
È stato solo un attimo ma è stato come se fossimo
presenti entrambi, e non abbiamo scambiato parole, neppure ci siamo guardati. O
meglio, io ti ho guardato, tu non l’hai fatto. Ho avvertito un odore
particolare, la luce era quella, e attorno c’erano altri, lo so, ma non li ho
visti.
Spero che tutto questo serva, che abbia un
significato, che porti aiuto e speranza, che sia un segno, una specie di
cartolina di auguri, come un tempo si spedivano, ma ora sempre meno.
Il resto verrà, verrà il periodo delle feste,
di altre e nuove luci, da un mondo che muta sempre più rapidamente.
E anche quel tempo, ora, viene.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
mi permetto...
RispondiEliminaSogno
Ho visto in sogno mio padre: «Tu qui?»
Timido e triste rideva: «Non vieni?»
O rive, o infanzia, o frangenti sereni,
voi tornavate, nel calante dì?
Tutto tornava. Eppure vano, oh fu,
al nembo che vi spense, onde fulgenti,
contendere e alla rena i lievi, argentei
suoi capelli, e all'oblio più che un sospiro.
Giorgio Bassani
grazie
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