sabato 28 novembre 2015

28 novembre 2014

Il 28 novembre, un anno fa, a quest’ora stavo in auto. Guidavo, ma non c’era più alcuna fretta di arrivare. Il viaggio era imprevisto ma avrei dovuto aspettarmelo, era nell’aria.

Quello che mi passava per la mente in quelle ore non lo ricordo esattamente, di tutto credo. Poi, nei giorni seguenti, azioni quasi meccaniche, decisioni non decise, la sensazione della fine di molte cose, tante quante neppure riuscivo ad immaginare.

Ora, dopo un anno esatto, avrei molte parole, tante, troppe, ma non mi va di dirle, devo trovare un modo diverso per trasmettere quello che provo, e per ora non l’ho trovato.

Un anno però è lungo, fa cambiare alcuni riferimenti, il terreno sotto i piedi diventa meno solido, si affacciano paure nuove, che devono essere esorcizzate, accettate a combattute con tutti i mezzi umani a disposizione. Nulla di nuovo sotto il sole, ma tutto nuovo per me.

Tu manchi da un anno, e a volte ti parlo, ti chiedo ancora cose, un aiuto. Tutto qui.

                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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