Il
28 novembre, un anno fa, a quest’ora stavo in auto. Guidavo, ma non c’era più alcuna
fretta di arrivare. Il viaggio era imprevisto ma avrei dovuto aspettarmelo, era
nell’aria.
Quello che mi passava per la mente in quelle
ore non lo ricordo esattamente, di tutto credo. Poi, nei giorni seguenti, azioni
quasi meccaniche, decisioni non decise, la sensazione della fine di molte cose,
tante quante neppure riuscivo ad immaginare.
Ora, dopo un anno esatto, avrei molte parole,
tante, troppe, ma non mi va di dirle, devo trovare un modo diverso per
trasmettere quello che provo, e per ora non l’ho trovato.
Un anno però è lungo, fa cambiare alcuni
riferimenti, il terreno sotto i piedi diventa meno solido, si affacciano paure
nuove, che devono essere esorcizzate, accettate a combattute con tutti i mezzi
umani a disposizione. Nulla di nuovo sotto il sole, ma tutto nuovo per me.
Tu manchi da un anno, e a volte ti parlo, ti chiedo ancora cose, un aiuto. Tutto
qui.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
ricambio, e grazie, Antonella...
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