mercoledì 4 novembre 2015

ma porco…

Informativa sulla privacy

Capita ancora, in un discorso tra ferraresi doc, che ad un certo punto scatti l’incontenibile ma porco Xxx, oppure, porca Xxxxxxx, è del tutto abituale e normale.
Confesso che a me la cosa infastidisce, non poco, e non perché credente (non credo di esserlo), ma solo per una semplice esigenza di rispetto, un mio bisogno che sento dentro. Quando abitavo ancora a Ferrara e in famiglia capitava di perdere la calma si usavano certo parole irripetibili, ma non ricordo bestemmie, e pure io non ne ho mai fatto uso se non rarissime volte, quasi in forma esplorativa. Il pronunciarle mi creava fastidio, ed imbarazzo, quindi perché farlo?

Per cercare ora di capire il motivo di questo modo di intercalare nel discorso potrei rifarmi ad opinioni importanti, ma non ne sento il bisogno, negli anni mi sono fatto pure io un’idea in proposito, e te la voglio esporre.

Quando più o meno ovunque si dice governo ladro si esprime una verità popolare abbastanza condivisibile, non tanto legata al singolo governante (anche se non di rado sarebbe del tutto legittimo) quanto all’evidenza che le tasse colpiscono sempre i soliti e che il potere in ogni caso continua a chiedere, in modo ininterrotto, e l’impressione abbastanza radicata è che non chieda per aiutare quanto piuttosto per mantenere sé stesso.

Bene. A Ferrara, dal 1598, con l’avvenuta devoluzione (cioè il passaggio del potere dagli Estensi al Papa) e per due secoli (sino alle campagne di Napoleone) il potere coincise col rappresentante di Dio in terra, e per due secoli quella che era stata una città Capitale potente e rispettata a livello nazionale ed europeo divenne una semplice città di provincia, abbandonata dal grande gioco della politica, spogliata delle sue enormi ricchezze e bellezze e soggiogata da una Fortezza papale fatta sorgere ufficialmente per proteggere i sudditi, in realtà per controllarli con armi ed esercito pontificio.

Quella fortezza, quando finalmente venne abbattuta, fece di nuovo respirare i ferraresi, che l’avevano sempre odiata, ed ora il suo ricordo rimane nel nome di una strada, ma il rione che sorse dalle sue rovine porta altre immagini, ha altre ambizioni.

Ecco perché la bestemmia di un ferrarese ha motivazioni storiche profonde, non legate certo, o non per tutti, ad un vero intento blasfemo, ma a semplice abitudine, o meglio, alla rabbia antica ed ora un po’ rimossa nella sua genesi.

Pure gli Estensi non furono teneri con i loro sudditi, e seppero trarne sempre il massimo vantaggio per i loro fini. Il periodo d’oro del '500 costò molto a tutti i ferraresi, ma in cambio questi parteciparono ad un sogno di grandezza, non si sentirono esclusi. Inoltre la cacciata da Ferrara di quella nobile famiglia non fece che aumentarne il mito e la nostalgia, se confrontata con la realtà dell’oppressione pontificia. Gli ebrei, i più colpiti, dopo essere stati accolti da Ercole I e dai suoi successori (e che grazie a loro riuscirono anche a finanziare i loro progetti), si ritrovarono sudditi con libertà ridotta, e costretti in un ghetto.

Come non vedere quindi nella bestemmia di un ferrarese qualche motivo per capirla, anche se non giustificarla, perché probabilmente solo male indirizzata?


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)


Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana