Capita ancora, in un discorso tra ferraresi
doc, che ad un certo punto scatti l’incontenibile ma porco Xxx, oppure, porca
Xxxxxxx, è del tutto abituale e normale.
Confesso che a me la cosa infastidisce, non
poco, e non perché credente (non credo di esserlo), ma solo per una semplice
esigenza di rispetto, un mio bisogno che sento dentro. Quando abitavo ancora a
Ferrara e in famiglia capitava di perdere la calma si usavano certo parole
irripetibili, ma non ricordo bestemmie, e pure io non ne ho mai fatto uso se
non rarissime volte, quasi in forma esplorativa. Il pronunciarle mi creava
fastidio, ed imbarazzo, quindi perché farlo?
Per cercare ora di capire il motivo di questo
modo di intercalare nel discorso potrei rifarmi ad opinioni importanti, ma non
ne sento il bisogno, negli anni mi sono fatto pure io un’idea in proposito, e
te la voglio esporre.
Quando più o meno ovunque si dice governo ladro
si esprime una verità popolare abbastanza condivisibile, non tanto legata al
singolo governante (anche se non di rado sarebbe del tutto legittimo) quanto all’evidenza
che le tasse colpiscono sempre i soliti e che il potere in ogni caso continua a
chiedere, in modo ininterrotto, e l’impressione abbastanza radicata è che non
chieda per aiutare quanto piuttosto per mantenere sé stesso.
Bene. A Ferrara, dal 1598, con l’avvenuta
devoluzione (cioè il passaggio del potere dagli Estensi al Papa) e per due
secoli (sino alle campagne di Napoleone) il potere coincise col rappresentante
di Dio in terra, e per due secoli quella che era stata una città Capitale
potente e rispettata a livello nazionale ed europeo divenne una semplice città
di provincia, abbandonata dal grande gioco della politica, spogliata delle sue
enormi ricchezze e bellezze e soggiogata da una Fortezza papale fatta sorgere
ufficialmente per proteggere i sudditi, in realtà per controllarli con armi ed
esercito pontificio.
Quella fortezza, quando finalmente venne
abbattuta, fece di nuovo respirare i ferraresi, che l’avevano sempre odiata, ed
ora il suo ricordo rimane nel nome di una strada, ma il rione che sorse dalle
sue rovine porta altre immagini, ha altre ambizioni.
Ecco perché la bestemmia di un ferrarese ha
motivazioni storiche profonde, non legate certo, o non per tutti, ad un vero
intento blasfemo, ma a semplice abitudine, o meglio, alla rabbia antica ed ora
un po’ rimossa nella sua genesi.
Pure gli Estensi non furono teneri con i loro
sudditi, e seppero trarne sempre il massimo vantaggio per i loro fini. Il
periodo d’oro del '500 costò molto a tutti i ferraresi, ma in cambio
questi parteciparono ad un sogno di grandezza, non si sentirono esclusi. Inoltre la
cacciata da Ferrara di quella nobile famiglia non fece che aumentarne il mito e
la nostalgia, se confrontata con la realtà dell’oppressione pontificia. Gli ebrei,
i più colpiti, dopo essere stati accolti da Ercole I e dai suoi successori (e che
grazie a loro riuscirono anche a finanziare i loro progetti), si ritrovarono
sudditi con libertà ridotta, e costretti in un ghetto.
Come non vedere quindi nella bestemmia di un
ferrarese qualche motivo per capirla, anche se non giustificarla, perché probabilmente
solo male indirizzata?
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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