sabato 20 dicembre 2014

Uomo euro zero

Se io ho un po’ di soldi che qualcun altro meno fortunato di me non possiede e mi permetto di cambiare una piccola e vecchia auto che ha oltre quattordici anni di vita con una nuova, di cilindrata medio bassa ma con 5 porte invece di 3, con motorizzazione euro sei, molto più potente e, per mia fortuna, pure più sicura ed ecologica perché dotata di soluzioni tecniche moderne posso dire di essere soddisfatto, no?
Lo ammetto: in questo sono fortunato (anche se non faccio pesare, e ne avrei diritto, le molte altre sfortune che mi toccano e che per ora non voglio ricordare).
Poi vado all’assicurazione, mi informo, e scopro che l’auto che ho scelto, e che costa di più di una della stessa marca e dello stesso modello ma con sole 3 porte, paga meno di premio annuale. Stupito ne chiedo spiegazione, e la risposta è che chi compra auto a 3 porte si prevede abbia una guida sportiva e quindi potenzialmente più pericolosa di chi acquista auto a 5 porte.
La cosa per il momento mi sembra strana, ma va bene.
Al momento del passaggio effettivo dell’assicurazione dalla vecchia alla nuova auto mi comunicano che pago ancora meno per il fatto che la nuova automobile è ritenuta più sicura della precedente, e quindi, io che ho i soldi per comprarmela, posso pure risparmiare da questo punto di vista. Ovviamente chi non ha i soldi per cambiare auto deve pagare un premio più alto.
Pochi giorni dopo, anche se non avrei alcun motivo di farlo tanto presto, vado a pagare la tassa automobilistica, il cosiddetto bollo, presso una sede ACI.
Qui apprendo che in regione, per incentivare la sostituzione di vecchi veicoli con altri più ecologici, le vetture con motorizzazioni euro cinque ed euro sei hanno uno sconto del 20% rispetto alle motorizzazioni precedenti.
A questo punto, lo ammetto, invece di essere soddisfatto per i risparmi che posso ottenere, mi sale una rabbia sorda e, forse, abbastanza irrazionale.
Se chi ne ha le possibilità economiche ottiene tante facilitazioni e chi invece è in difficoltà viene ulteriormente penalizzato che razza di mondo stiamo creando? Dove sono finite la solidarietà, l’equità, il rispetto per chi è meno fortunato, la redistribuzione del reddito, la giustizia, o più semplicemente, il risparmio?  Dobbiamo consumare in pochi anni un bene costoso come l’auto e rottamarlo prestissimo altrimenti veniamo penalizzati con le spese? E chi non può permettersi l’auto nuova ogni quattro anni è costretto ad usare modelli superati e pagare più tasse? Ma quanto costa tutta questa pazzia alla società ed all’intero pianeta?  Prima costruire e poi buttare un’auto (che potrebbe ancora funzionare) invece di mantenerla il maggior tempo possibile in circolazione non è un'operazione sostenibile nè ecologica.
Mi sento molto uomo euro zero, e non chiedermi perché.


                                                                                   Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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