Se io ho un po’ di soldi che qualcun altro meno fortunato di
me non possiede e mi permetto di cambiare una piccola e vecchia auto che ha
oltre quattordici anni di vita con una nuova, di cilindrata medio bassa ma con
5 porte invece di 3, con motorizzazione euro sei, molto più potente e, per mia
fortuna, pure più sicura ed ecologica perché dotata di soluzioni tecniche
moderne posso dire di essere soddisfatto, no?
Lo ammetto: in questo sono fortunato (anche se non faccio
pesare, e ne avrei diritto, le molte altre sfortune che mi toccano e che per
ora non voglio ricordare).
Poi vado all’assicurazione, mi informo, e scopro che l’auto
che ho scelto, e che costa di più di una della stessa marca e dello stesso
modello ma con sole 3 porte, paga meno di premio annuale. Stupito ne chiedo
spiegazione, e la risposta è che chi compra auto a 3 porte si prevede abbia una
guida sportiva e quindi potenzialmente più pericolosa di chi acquista auto a 5
porte.
La cosa per il momento mi sembra strana, ma va bene.
Al momento del passaggio effettivo dell’assicurazione dalla
vecchia alla nuova auto mi comunicano che pago ancora meno per il fatto che la nuova
automobile è ritenuta più sicura della precedente, e quindi, io che ho i soldi
per comprarmela, posso pure risparmiare da questo punto di vista. Ovviamente chi non ha i
soldi per cambiare auto deve pagare un premio più alto.
Pochi giorni dopo, anche se non avrei alcun motivo di farlo
tanto presto, vado a pagare la tassa automobilistica, il cosiddetto bollo, presso
una sede ACI.
Qui apprendo che in regione, per incentivare la sostituzione
di vecchi veicoli con altri più ecologici, le vetture con motorizzazioni euro
cinque ed euro sei hanno uno sconto del 20% rispetto alle motorizzazioni precedenti.
A questo punto, lo ammetto, invece di essere soddisfatto per
i risparmi che posso ottenere, mi sale una rabbia sorda e, forse, abbastanza irrazionale.
Se chi ne ha le possibilità economiche ottiene tante
facilitazioni e chi invece è in difficoltà viene ulteriormente penalizzato che
razza di mondo stiamo creando? Dove sono finite la solidarietà, l’equità, il
rispetto per chi è meno fortunato, la redistribuzione del reddito, la
giustizia, o più semplicemente, il risparmio? Dobbiamo consumare in pochi
anni un bene costoso come l’auto e rottamarlo prestissimo altrimenti
veniamo penalizzati con le spese? E chi non può permettersi l’auto nuova ogni quattro anni è
costretto ad usare modelli superati e pagare più tasse? Ma quanto
costa tutta questa pazzia alla società ed all’intero pianeta? Prima costruire e poi buttare
un’auto (che potrebbe ancora funzionare) invece di mantenerla il maggior tempo
possibile in circolazione non è un'operazione sostenibile nè ecologica.
Mi sento molto uomo euro zero, e non
chiedermi perché.
Silvano
C.©
( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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