sabato 6 dicembre 2014

Neve


Segantini - Ritorno dal bosco
Arrivava puntuale, tanti anni fa, e scendeva sui luoghi conosciuti restituendo loro le emozioni perdute, quelle delle poche stagioni vissute, ma che sembravano tutte, sembravano immutabili, sembravano…
Ora è arrivato il mutamento, ci siamo immersi. Forse colpevoli, sicuramente anche vittime. Ma è la neve che vedo ora, su poche cime, a riportarmi quel tempo, e l’inverno che ancora non si decide ad arrivare.
Mi sembra incredibile che oggi qualcuno non abbia i miei ricordi, eppure è la cosa più naturale del mondo avere i propri e non quelli degli altri. E non è solo la linea del tempo che percorriamo con diversi punti di partenza e di arrivo a giustificare una diversa visione del passato, ci sono i luoghi, e le persone che ci hanno accompagnato per alcuni tratti.
Se penso a quali emozioni mi procura un edificio, un negozio, una strada, a volte rimango stupito. Sono legato alle cose? Si tratta di egoismo reazionario che rifiuta le nuove opportunità e dimentica le persone? Eppure quella stanza, quel tavolo, o quell’angolo di città mi riportano esattamente le persone e non la materia morta. Vedo coloro che l’hanno calpestata, sfiorata, toccata, costruita o modificata. Alcuni sono andati via da tempo, altri no, ma io li ho cristallizzati, fotografati tutti, in modo non sempre cosciente, ed ora sono nelle cose, ne fanno parte. Talvolta poi ritornano in un modo imprevedibile.
Quando un importante lavoro del mio maestro delle elementari, sotto forma di un grosso volume, mi guarda dalla vetrina di una libreria, io riconosco quel richiamo, e stavolta lo ascolto, gli rendo omaggio, lo acquisto. Quel libro tratta un tema per me lontano, distante dai miei interessi? Certo, è così. Eppure lo ha scritto lui, e io voglio qualche cosa di suo, anche se difficilmente sarò mai in grado di leggerlo o di capirlo.
La neve che tra poco cadrà ricoprirà un po’ delle paure, dei rimpianti e delle nostalgie, e poi anche lei se ne andrà, cedendo come è giusto alla vita che prosegue, a volte per vie nuove che per ora sembrano difficili ma che diventeranno familiari, aggiungendo, invece di togliere, emozioni ed abitudini.  

                                                                       Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

3 commenti:

  1. Che felicità quando da piccola mi svegliavo con il rumore che facevano gli spalatori in strada, rumore avvolto nel silenzio ovattato della neve! Sapevo che sarei andata in cortile a fare l'angelo nella neve fresca! Sì tante persone, tante cose sono passate, ma mai quel rumore legato alla felicità! Ancora lo sento a volte e sorrido!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. questa neve, che aspetto, deve aiutarmi.. pure a ricordare, a fare pace in qualche modo anche con me stesso... il resto per ora non so... vivo emozioni...

      Elimina
  2. Amo la neve amo il suo silenzio amo il suo candore starei ore a guardarla cadere.

    RispondiElimina

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana