mercoledì 10 dicembre 2014

Il tempo dei filosofi



Socrate nella cesta nella commedia Le nuvole di Aristofane. Stampa del XVI secolo
Ho un’idea strana, un po’ balzana, per certi versi pure sbagliata, ma ogni tanto mi torna alla mente e mi piace, forse perché mi offre giustificazioni o scuse, cioè è un alibi per quanto non ho fatto.

Mi dico che quella tal persona ha potuto approfondire un certo tema grazie alla sua fortuna, non solo in virtù delle sue capacità, che non intendo mettere in discussione, dando per scontato che a certi livelli si arriva solo se si posseggono i mezzi intellettuali e la forza per saperli sfruttare, senza disperdersi o sprecare il proprio tempo.

A volte insomma mi fingo che il mondo sia solo di coloro che nascono con mezzi economici, che si possono permettere di dedicarsi alla loro arte o alla loro passione esclusivamente grazie a quanti li sollevano da incombenze volgari e comuni come andare per uffici, cucinare, tenere in ordine la casa, fare la spesa, rammendare, lavare e quant’altro.

In parte è vero, è ovvio, e per alcuni è certamente così. Ma non credo per tutti. Non è possibile pensare che lo sia per tutti. La genialità emerge anche tra chi nasce povero, apparentemente destinato a scomparire senza lasciare nulla a chi verrà dopo.

In certi momenti storici ed in particolari paesi questa opportunità è più diffusa, in altri periodi ogni cosa è più complessa, per non dire impossibile.

Oggi, ad esempio, rispetto a soli 20 o 30 anni fa, in Italia e in molti paesi europei, le opportunità sono minori, e serve più fortuna per riuscire ad emergere. Ad esempio vedo persone che vorrebbero pubblicare un loro libro e non riescono a farlo, pur avendone le qualità. Leggo poi di scrittori affermati che sostengono che è giusto poterlo fare, che è giusto realizzare questo sogno. E devo tacere, perché non conosco il mondo dell’editoria, ma un po’ di rabbia confesso che mi viene.

Chissà se i filosofi greci avrebbero avuto la stessa opportunità di dedicarsi ai loro studi se in quel periodo non fosse stata accettata la schiavitù. Come sarebbe stato il tempo dei filosofi?

                                                                       Silvano C.©


( La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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