giovedì 21 luglio 2016

erano solo uomini

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È un problema mostruosamente grande ed apparentemente secondario. Grande perché riguarda direttamente e personalmente oltre la metà della popolazione mondiale. Apparentemente secondario invece perché l’altra metà del mondo, che detiene la maggior parte del potere nelle proprie mani, e nelle istituzioni create a sua misura, lo ritiene tale.

Se appena ci si ferma a riflettere su ogni aspetto della vita che ci circonda nel mondo attuale il divario maschile – femminile diventa evidente. Nel lavoro le donne sono le meno pagate e quelle che fanno carriera con maggior difficoltà. Nella cultura, se si va indietro di qualche decennio, la predominanza del maschio sulla femmina è enorme, e più si scava nel passato meno diventano la autrici e sempre di più diventano gli autori. Nelle principali religioni le donne non possono pensare di arrivare ai ruoli che sono saldamente in mani maschili.
Nel potere economico e politico si realizza lo stesso copione, ed ovunque, anche solo girando in una qualsiasi città, si vede che i nomi delle strade per lo più sono dedicate a uomini. Nel linguaggio il maschile è la forma dominante, e le cariche istituzionali sono declinati al maschile quasi ovunque, non solo in Italia. In alcune culture se si deve decidere chi può guidare l’auto, uscire in modo autonomo da casa, affrontare gli studi liberamente, decidere o meno di sposarsi e molto altro, a farlo non può mai essere la donna.
Su Wikipedia, per ammissione del suo stesso fondatore, un uomo, le donne che collaborano all’enciclopedia sono solo il 10%. Sempre per restare su Wikipedia, che tiene in massima considerazione le fonti, se si trova una voce storica è certo che le fonti sono quasi tutte maschili. Fare una prova. Cercate Ipazia e andate a vedere la bibliografia. Tra le fonti antiche 13 testi (nessuna autrice). Tra le fonti moderne 27 testi (8 scritti da donne).

Come è iniziato tutto questo, e come si può tentare di correggere la situazione?

Sull’origine non so dire, ma mi verrebbe l’idea di mettere la specie umana sul piano delle altre, e vedere che ad esempio l’etologia osserva il comportamento dei vari animali. Potrei pensare che tale comportamento sia il più naturale per ogni singolo caso, e quindi il più utile a mantenere la specie. Tra gli elefanti domina la matriarca. Tra alcune scimmie il maschio più forte. Tra i lupi la coppia alfa. Tra i ragni talvolta la femmina si mangia il maschio, dopo aver consumato le nozze, come torta. Quindi non c’è una regola precisa per gli animali.
E la regola per noi come è nata? È risultata la miglior soluzione possibile a livello evolutivo o è stato un fenomeno, da un certo momento in poi almeno, esclusivamente culturale, cioè pilotato e artificiale? Io propendo per la seconda ipotesi.

E come correggere una situazione a dir poco drammatica? Questa seconda domanda è anche la più interessante, e la risposta non è facile.
Per il mutamento occorre il concorso di insieme di fattori, e ovviamente l’azione costante di un numero crescente di persone. Donne e uomini insomma. E probabilmente, in questa fase, è necessario dare tutta la forza possibile alle esigenze di giustizia e di trattamento equo delle donne, in ogni società, a partire dalla nostra. Non bisogna lasciare intentata nessuna via, in nessun ambiente, ma allo stesso tempo non infilarsi in vicoli ciechi che distraggono soltanto. Il femminismo ha fatto il suo tempo, forse, si è frammentato in mille movimenti diversi, ed è nato in un periodo di grandi illusioni, che non viviamo più. Sono le donne che dovrebbero dire cosa è giusto fare ora, e molte lo dicono. Il compito degli uomini, in questo momento, è cercare di capire, e molti lo fanno.

Certo che non si può essere ottimisti se si pensa a quanto è successo dopo le primavere arabe per arrivare ai recenti fatti in Turchia. Eppure abbiamo un solo modo per andare avanti: farlo assieme, senza escludere nessuno. Tutte le altre soluzioni sono il ritorno al novecento, al medioevo, al periodo degli schiavi romani o dei filosofi greci, che sono stati, questi ultimi, alla base della nostra civiltà occidentale, ma erano uomini, erano solo uomini.

                                                                                                             Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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