lunedì 25 luglio 2016

La scelta segreta

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La prima volta prende per caso la bottiglietta sbagliata, distratto dal visore da polso, la mette nell’autocarrello e non ci pensa più sino a quando, un paio di ore dopo, apre il pacchetto che gli viene recapitato al suo appartamento e si rende conto che c’è quella bevanda alla menta che lui non voleva comprare perché odia quel gusto.
Poi, prima di decidere di dormire e mezzo assonnato, scorre sul display di cucina la spesa del giorno, perché non ha trovato neppure le proteine sintetiche e scopre, per puro caso, che quella bevanda alla menta costa veramente poco, meno di un quarto di quella al limone che lui preferisce. Che strano, pensa, la prossima volta voglio vedere come mai.

Tre giorni dopo, guardando gli scaffali, vede menta e limone vicini, bottiglie quasi identiche, e capisce come ha potuto sbagliarsi. La cosa buffa però è che costano esattamente la stessa cifra. E come si spiega la cosa? Il prezzo è corretto, la cassa elettronica non fa errori, ma lui ha pagato di meno quella bottiglietta che non voleva.
Non è possibile un errore simile, mai avvenuto. Eppure è successo.

Durante la notte sogna, si vede ad una festa con ormoni e desideri incontrollabili, guarda le ragazze, e quelle che gli piacciono non lo degnano di uno sguardo, si sente avvilito e depresso perché da anni vive nei rapporti con l’altro sesso (e con tutte le altre persone) esattamente questa situazione. Sembra che lui possa arrivare solo a chi non gli interessa, mentre in tutti gli altri casi si alza una barriera. Si sveglia nel cuore della notte, sudato e con i brividi. La luce bassa che si accende subito gli permette di vedersi riflesso allo specchio con un viso tirato, allucinato. Il sogno gli ha ricordato la sua situazione reale. Ma che razza di sogno è?

Passano dieci giorni. Ha un’intuizione, una vera follia, ma non gli costa nulla provare per verificare se quello che crede di aver capito ha una qualche possibilità di essere vero. Ritorna allo shop e, volutamente, guarda uno scaffale davanti a lui che mostra vari modelli di riproduttori musicali endocranici ma, con la mano sinistra allungata all’indietro, afferra una scatola e la mette nell’autocarrello senza neppure guardare di cosa si tratta. Poi compra quello che si è scritto nella lista ed esce. Un paio di ore dopo al suo appartamento gli arriva la spesa. Trova subito una scatola azzurra, quella che ha preso senza sapere di cosa si trattava, e vede che è un orologio multifunzione molto costoso, assolutamente al di fuori delle sue capacità di spesa. Atterrito guarda il display, cerca subito quel prezzo, e quando lo vede non crede a quello che legge. Lo ha pagato come il più comune degli orologi, quelli che funzionano al massimo un anno e poi si autodistruggono. Ora possiede un costosissimo orologio, che non si potrebbe mai permettere, ma lo ha avuto in modo del tutto corretto, senza commettere furti o altri reati, che sarebbero stati istantaneamente scoperti e segnalati, comprandolo legalmente.

Non capisce ancora cosa significa quanto gli sta accadendo, si rende conto che qualche cosa non funziona anche se non gli è possibile stabilire cosa. Decide per prudenza di evitare altri esperimenti per un po’, verificando intanto che non ci siano conseguenze per quanto ha fatto. E di conseguenze non se ne vedono. Lui continua ad andare nel suo ufficio dove verifica che il reparto sotto il suo controllo e delocalizzato in Corea mantenga gli standard di qualità produttivi, e questo per 6 ore al giorno, ogni giorno, dalle sei alle dodici. Random e in modo non prevedibile, come gli è stato ordinato, la sua unità simbionte a migliaia di chilometri di distanza apre ogni tanto una confezione di edulcoranti per biogelatine, ne assaggia il contenuto, l’analizza e poi immette i risultati nel database. Una noia mortale, e al solito i contatti personali e sociali rimangono zero. I suoi tentativi di approccio con qualsiasi altro impiegato sono sempre infruttuosi, uomo o donna che sia. Ed i giorni passano.

Tornando, poco dopo mezzogiorno, invece di entrare nel solito gate, lo guarda poi entra in quello a fianco, e il suo passaggio quindi viene registrato (ed addebitato) per quello. Quando arriva a casa, con un po’ di ritardo dovuto all’allungamento del tragitto, la sua curiosità su cosa sia successo dopo questa sua nuova prodezza lo spinge a controllare subito sul display in sala. Resta senza fiato. Solitamente il trasposto pubblico è costoso, ma il tratto scelto casualmente lo ha pagato una miseria anche se ha percorso molti chilometri su quella tratta. E a quel punto inizia a capire quello che gli sta capitando.

Cinque anni dopo Donald entra nella sua villetta nella periferia cittadina dove vive sin da quando si è messo con Catharina, ed assieme aspettano la loro prima figlia. Il suo segreto ha saputo custodirlo e sfruttarlo al meglio, senza esagerare. Vive in una casa bella ma non particolarmente vistosa. Lavora in proprio in una società di consulenze da lui fondata, ha molti clienti ma non intende allargare l’attività, e mantiene accettabili le sue pretese. È un uomo di successo come ce ne sono tanti, mentre potrebbe probabilmente arrivare molto in alto. Con le persone non ci sapeva fare, non ha scoperto segreti legati ai rapporti umani, ha solo dovuto accettare i suoi limiti e da quel momento è riuscito ad avere amici e ragazze, sino a quando ha trovato Catharina.

Il vero segreto che ha scoperto è la legge di mercato applicata in una forma che non credeva possibile. Qualcuno controlla la società riuscendo a modificare il prezzo di quasi ogni merce o servizio in vendita adattandolo all’effettivo interesse dell’acquirente. Questo è reso possibile dalla programmazione specifica di miliardi di sensori ed analizzatori che poi addebitano gli acquisti in misura proporzionale al desiderio di possesso.
Più si desidera più si paga, e quello che non interessa praticamente viene regalato o quasi. Adattando il suo comportamento e controllando sempre meglio i suoi pensieri è riuscito in un paio di anni ad ingannare il sistema ottenendo tutto ciò che desiderava da sempre, cambiando la sua situazione economica in modo radicale. E con la tranquillità economica, unita ad una buona dose di buon senso, ora la sua vita è diversa. Forse ha scoperto il segreto della felicità: avere quello che si vuole, ma non volere mai troppo.


                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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