Se
la vita non fosse tanto breve dormire avrebbe pure senso, ma non così, così non
è giusto. Mi sembra ieri che non sapevo fare nulla, che cercavo solo qualcuno
cui affidarmi per trovare sostegno ed aiuto ed ora, dopo tanti anni passati,
ancora so fare quasi nulla ma non ho più quei sostegni di allora, sono divenuto
io il sostegno di qualcuno, ed è una situazione che ancora non capisco come si sia
potuta realizzare.
È
ovvio che abbia maturato idee, che abbia capito cose, ma non ho capito nulla
ancora, e dovrei dare pure risposte, o fingere di darle. Assurdo. Mi ritrovo a
scoprire ogni giorno quanto sono ignorante, e il sapere che molti altri lo sono
come me non mi consola, anzi, mi deprime ancora di più. Per fortuna, di tanto
in tanto, trovo qualcuno preparato, nel suo campo, e, sempre per fortuna, ma
anche molto più raramente, qualcuno preparato non solo nel proprio campo, ma
preparato in senso lato, cioè disposto ad ascoltare, non solo a dire.
Insomma
la vita è veramente breve, ed è per questo che finisco per parlare con i morti,
a dire loro che avevano torto o ragione, ad aspettare una loro risposta che
sembra non vogliano darmi. Stanno muti. Mi lasciano dire, mi lasciano dire, mi
lasciano dire, ascoltano. E intanto devo dormire, non posso stare sveglio 24
ore e poi altre 24 e poi altre 24… e mi chiedi come ci parlo con i morti? Leggo
i loro libri, mi immergo nelle loro storie, penso a chi ho conosciuto e non c’è
più, e in questo caso mi è più facile, oppure soffro e provo rabbia per le
ingiustizie subite da una donna, ebrea, una mente innovatrice e capace di fare
ricerca in un campo presidiato da uomini, fuggita da Vienna perché arrivavano i
nazisti, costretta a spostarsi da un luogo ad un altro per continuare a
lavorare, senza avere mai una retribuzione adeguata al suo lavoro, e ottenendo pochi
riconoscimenti. L’ingiustizia peggiore che dovette subire fu il non potersi
curare perché non aveva potuto pagarsi un’assicurazione sanitaria. E morì in
questo modo.
Io
non so come posso poter dire di parlare con i morti. Magari non è vero, me lo
sto solo sognando, ma mi piace l’avere la possibilità di poterla ricordare,
dopo tanti anni, renderle appena un po’ di giustizia, quella che non ha avuto
in vita. E se dormire mi aiuta a sognare in questo modo allora va bene. La vita
è breve ma posso anche dormire, non è tempo sprecato.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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