È
un film, sul serio… un film nel quale si è attori protagonisti, coprotagonisti oppure
via via giù scendendo sino alle comparse, o addirittura ai semplici operai che spostano
i materiali per le scene ma che non saranno mai ripresi, neppure per sbaglio…
Non
ho mai girato alcun corto o lungometraggio, quindi immagino che le lavorazioni
per ottenere un film siano un momento nel quale un gruppo di persone è presente
in un luogo reale ed ha un obiettivo, che è registrare una storia. Se questo è
vero, allora è come dico.
Molte
o poche persone, non fa molta differenza, per un certo tempo sono vincolate da
un obiettivo da raggiungere, creano una comunità, crescono le une vicine alle
altre, litigano, si innamorano, tradiscono e parlano, fanno pesare a tutti le
loro manie, soffrono per cose che non vogliono o non possono dire, piangono e
ridono, stanno assieme.
Poi,
ad un certo punto, tutto finisce, il film è pronto. Magari alcune di queste
persone staranno ancora in contatto, ci sarà forse da fare promozione, andare
in qualche trasmissione, o raccontare ad un giornale, o semplicemente si
manterranno rapporti che già c’erano o che si sono creati in quell’occasione.
Infine, lentamente, passerà il tempo, alcune persone presenti in quella produzione
se ne andranno, il film verrà dimenticato da quasi tutti o inizierà a ripassare
a cadenze fisse sulle emittenti generaliste, diventerà una sorta di gioco del ricordo
di quella vita che è stata, che è stata fotografata, che è viva ancora nel
ricordo ma non c’è più uscendo di casa e ricercando quei luoghi, e quelle
persone.
Sarà
come entrare in una casa dopo che se ne sono andati i vecchi proprietari,
lasciando ogni loro cosa, esattamente tutto, e tocca a chi resta decidere cosa
farne, con sensi di colpa, nostalgia, immagini che tornano come in un film e
che sono finte, esattamente come è finto un film, recitato però da persone vere
che litigano, si innamorano, tradiscono e parlano, fanno pesare a tutti le loro
manie, soffrono per cose che non vogliono o non possono dire, piangono e
ridono, stanno assieme e ci fanno vedere che anche noi possiamo stare assieme a
loro, se superiamo una barriera invisibile.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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