domenica 17 luglio 2016

La vita è un film





È un film, sul serio… un film nel quale si è attori protagonisti, coprotagonisti oppure via via giù scendendo sino alle comparse, o addirittura ai semplici operai che spostano i materiali per le scene ma che non saranno mai ripresi, neppure per sbaglio…

Non ho mai girato alcun corto o lungometraggio, quindi immagino che le lavorazioni per ottenere un film siano un momento nel quale un gruppo di persone è presente in un luogo reale ed ha un obiettivo, che è registrare una storia. Se questo è vero, allora è come dico.

Molte o poche persone, non fa molta differenza, per un certo tempo sono vincolate da un obiettivo da raggiungere, creano una comunità, crescono le une vicine alle altre, litigano, si innamorano, tradiscono e parlano, fanno pesare a tutti le loro manie, soffrono per cose che non vogliono o non possono dire, piangono e ridono, stanno assieme.

Poi, ad un certo punto, tutto finisce, il film è pronto. Magari alcune di queste persone staranno ancora in contatto, ci sarà forse da fare promozione, andare in qualche trasmissione, o raccontare ad un giornale, o semplicemente si manterranno rapporti che già c’erano o che si sono creati in quell’occasione.

Infine, lentamente, passerà il tempo, alcune persone presenti in quella produzione se ne andranno, il film verrà dimenticato da quasi tutti o inizierà a ripassare a cadenze fisse sulle emittenti generaliste, diventerà una sorta di gioco del ricordo di quella vita che è stata, che è stata fotografata, che è viva ancora nel ricordo ma non c’è più uscendo di casa e ricercando quei luoghi, e quelle persone.

Sarà come entrare in una casa dopo che se ne sono andati i vecchi proprietari, lasciando ogni loro cosa, esattamente tutto, e tocca a chi resta decidere cosa farne, con sensi di colpa, nostalgia, immagini che tornano come in un film e che sono finte, esattamente come è finto un film, recitato però da persone vere che litigano, si innamorano, tradiscono e parlano, fanno pesare a tutti le loro manie, soffrono per cose che non vogliono o non possono dire, piangono e ridono, stanno assieme e ci fanno vedere che anche noi possiamo stare assieme a loro, se superiamo una barriera invisibile.

                                                                                                                            Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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