Giocare
è come tornare dove si era partiti, all’inizio, in un mescolarsi di tempo e
spazio. Ecco perché è sempre bello giocare, e si gioca senza pensare all’età
che si è raggiunta, giocando, perché giocare fa dimenticare l’età.
Credo
sia la malattia più bella possibile, tra la tante che ci possono capitare di
ben più gravi. Il gioco è il lavoro più serio al quale si dedica una bambina, quello
nel quale si concentra e investe la meraviglia e la realtà. Poi la bambina
cresce, come tutte (come quasi tutte, è più triste dire), e solo se sono
fortunate, le bambine, restano con una parte di loro sospese in quella fase,
pur diventando adulte ed affrontando le difficoltà, le scelte e le cattiverie
del mondo.
Per
loro, piccole, giocare con un pennarello, un animale, amiche, femmine o maschi
che siano, o da sole, inventare situazioni, immaginarsi nello spazio, a
combattere, a giocare a calcio, a diventare ciò che vorrebbero essere da grandi
rimarrà centrale, anche dopo anni e decenni.
Il
tempo le porterà, poi, a diventare dottore, autiste, infermiere o avvocate. Alcune
andranno lontano dall’Italia, a cercar fortuna e riconoscimento che qui non
riescono ad avere, altre rimarranno, forse più fortunate, forse no. Alcune smetteranno
di giocare perché la vita non con tutte è ugualmente giusta, o disponibile. Non
credere che ognuna sia artefice del suo destino, questa è una mezza verità, ed una vera mezza ma grossa bugia. Conta
molto la volontà, è chiaro, o l’impegno personale, ma ora sai benissimo quanto
vale la famiglia in cui sei nata, o la tua eredità genetica, o il Paese del
mondo che ti ha vista venire al mondo. Che artefice del proprio destino potrà
mai essere la bambina che muore di fame, o quella costretta a diventare soldata,
perché mi cominci a capire, ora, stai cominciando, lo so. Prima avevi forse
dubbi, ma ora inizi ad intuire.
Immagina
un mondo nel quale la bambina veda il plurale dei nomi declinato sempre al
femminile quando comprende femmine e maschi, o che in ogni lavoro o professione
o titolo il neutro comprensivo di femmina e maschio sia sempre il femminile. Alcuni
esempi? Certo, te li devo fare:
Alice e Dario sono
venute ieri a portare quel pacchetto.
La Capa di Stato ha
ricevuto l’ambasciatora dell’Arabia Saudita in visita ufficiale.
Le conquiste delle
lotte delle operaie hanno permesso a mio padre di ottenere una maggior
sicurezza sul posto di lavoro.
Tutto
chiaro ora? Eppure non so se il Mondo voglia esser Terra, non lo so.
So
però che per noi, ora, ciò che sembra naturale, stabilito ed immutabile è solo
convenzione, dura a morire, ma che inizia a dare alcuni segni di cedimento. Le parole
sono importanti, con le parole ci raccontiamo la vita ed i sogni, quindi gioca
bambina, gioca ancora.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
grazie...:-)
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