mercoledì 27 luglio 2016

A chi serve?




A chi serve? È una delle domande che un investigatore si fa quando deve trovare il responsabile di un delitto non ancora individuato. La letteratura poliziesca, i film di genere e la stessa cronaca, a volte più romanzesca di quanto produce la fantasia.

Mi voglio limitare e farti una sola domanda, qui, e non ho nessuna intenzione di darti risposte. Del resto di risposte ed interpretazioni dei fatti io e te ne leggiamo già troppe, quindi la mia opinione sarebbe superflua. Io mi limiterò ad alcune semplici osservazioni, poi ti farò la domanda. O meglio, te la ripeterò, perché non ho saputo evitare di anticipartela.

La rabbia e l’odio aumentano, la diffidenza verso gli altri cresce, come l’insofferenza verso tutti coloro che sono appena un po’ diversi.

I moderati che cercano il dialogo sono relegati in un angolo, parlare di pace diventa da deboli, da venduti al nemico, da senza fede, da persone che non hanno valori.

La sacra difesa dei nostri valori e della nostra cultura porta a cercare la guerra, ad allargare il problema senza risolverlo (perché, non scordiamolo, il problema è nato in seguito a guerre per il dominio e la sottomissione di intere popolazioni, e poi proseguito con politiche miopi di gestione dei conflitti).

Accogliere chi fugge da guerre diventa sempre più difficile perché da come ci viene raccontata la situazione (ed in diversi casi certamente è così) chi arriva non vuole accettare il nostro modo di vivere. Il fatto che non abbiamo leggi adatte o non sappiamo applicare quelle che abbiamo non sembra un argomento interessante.

Qualcuno soffia sul fuoco cavalcando l’onda dello scontento e della paura per avere più seguito in televisione, sui giornali, nei movimenti e partiti politici, sui social, sui blog e sui siti, e anche nella vecchie e mai tramontate chiacchiere da bar. Che si ragioni in modo razionale e senza alzare la voce oppure offendere è raro.

Se si andasse al voto in un qualsiasi Paese europeo domani, vincerebbero (o guadagnerebbero moltissimo) le destre, i nazionalisti, i contrari all’Unione Europea, i razzisti ed i populisti.

Un serio movimento di liberazione di popolazioni oppresse non dovrebbe avere interesse a martirizzare la sua stessa gente, a creare attorno a sé una reazione ed una corsa alle armi, esattamente come se facesse, in questo, il gioco degli avversari.

Si parla troppo di religione, che ha le sue colpe, ma non a sufficienza di interessi economici, che sono il vero motore e regolatore delle nostre vite.

Si sfruttano come argomenti a favore della propria tesi gli emulatori (come quei pazzi che gettavano dei sassi dai cavalcavia) o chi era seguito dai servizi di igiene mentale e ha ritenuto di vedere che effetto che fa.

La situazione è quella che ho descritto, per come la vedo, ma allora a chi giova il terrorismo? Quindi, domanda fondamentale: chi muove i terroristi?

(Le domande sono due, non una... è vero...)
                                                                                                   Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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