Se ho l’impressione di un già
vissuto quasi certamente sto rifacendo o rivivendo il passato. Non conta il
tempo trascorso, contano solo l’emozione e i sentimenti evocati. E si può
tentare di fare il parallelo tra il presente e quello che è stato, se si ricorda
con sufficiente chiarezza. Quando sono coinvolti sentimenti ed emozioni il
ricordo è comunque più facile, e infatti si memorizzano così i fatti, per i
legami che hanno con la parte nascosta e intima, quella più profonda. Le cose
meno importati si perdono senza rimpianti. I pranzi solitari non hanno molto
valore mentre quelli con qualcuno sono diversi, hanno un loro posto di diritto
e se lo prendono. Un’auto che torna nel buio della notte evoca situazioni già
vissute, paure e attese. Una telefonata con qualcuno che non capisce un tuo
bisogno profondo in un momento di debolezza segna per sempre quel rapporto, in
negativo e con muri difficilmente superabili. E così io divento mio padre, tu
diventi mio figlio, le parti si scambiano ma la recita è già scritta col
copione che non cambia. Ecco la ripetitività, quella che si ripresenta quando
la vita affiora dal grande mare dell’abitudine. Ecco, è tutta qui. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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