Certo, senza alcun dubbio
devo tornare. E anche il suo opposto, devo restare. Poi ci sono le variazioni
sul tema. Posso restare, posso tornare ma posso anche andare altrove, in luoghi
mai visti prima. E questi luoghi possono essere mentali, non necessariamente
fisici con coordinate geografiche. Eppure fra le tre opzioni la più forte che s’impone
è quella che mi spinge a tornare. E anche in questo caso non è per forza una
città o un ambiente, ma spesso è un tempo. Poi, solitamente, le due cose vanno
assieme. Quando torno tra quattro mura ritorno per forza di cose alle persone
ed ai ricordi, cioè ad un tempo trascorso. Ecco perché devo. Semplice no? Devo
per preservare il ricordo, per salvare me stesso, per non cadere vittima della
malattia dell’oblio prima della fine del tempo. È destino che prima o poi
dimentichi tutto ma intanto sono qui a vigilare. Dormo come i gatti tenendo
sempre accesa l’attenzione ai rumori ed ai movimenti attorno. Quindi tornerò. Ciao
Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.