venerdì 15 settembre 2023

Noi fummo fortuna

Fummo fortuna per librai e scrittori, per editori ed edicole. Comprammo libri sempre e ovunque. Non disertammo mai le librerie presenti nei festival di un tempo, ci attardammo davanti alle bancarelle dei venditori di libri ambulanti e stanziali, frequentammo librerie storiche a Trento e Modena, a Bologna e Carpi, a Ferrara e ovunque ci portasse la vita, entrammo in stanze e sale ormai diventate altro, dove ora si vendono mutante e pasticcini, dove si presta o si deposita denaro e le vecchie insegne sono sparite da tempo. Fummo la fortuna di qualcuno assieme a molti altri, perché non eravamo soli in quegli anni. Fummo perché siamo destinati all’estinzione, i libri tradizionali cartacei avranno vita sempre più difficile. Molti che potrebbero comprarli non lo fanno più per evitare di ingombrare casa con troppi volumi, per evitare di spendere soldi, per mille motivi diversi ma che hanno lo stesso effetto, le librerie chiudono e i libri si leggono sempre meno. Esattamente come è avvenuto per le cartoline illustrate postali che in Italia ormai quasi non si stampano più e ancor meno si spediscono. Noi fummo fortuna per chi lavorava con i libri, ma siamo sempre meno, siamo una minoranza che quando sparirà nessuno rimpiangerà perché saremo giudicati antichi e inutili nostalgici. Qualcuno è già partito, altri partiranno alla spicciolata, come è naturale sia. Ciao Viz, è stato bello entrare con te dove spacciavano questi strani oggetti chiamati libri.

                                                                                                            Silvano C.©

                           (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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