Lancio i dadi più volte e
aspetto che esca il 13. Dicono sia un numero fortunato ma il 13 non vuole
uscire. Mi chiedo come mai la fortuna non mi veda mai, poi ricordo, sembra sia
cieca. Si tratta di superstizioni, evidentemente, niente lega un numero a
quello che dovrà succedere, i numeri serviranno dopo per contare quanti birilli
ha fatto cadere la palla, per sapere quanti punti ho ottenuto nel concorso, per
leggere il conto. A volte calcolo mentalmente con i numeri e penso che abbia
senso. Sicuramente è utile in faccende economiche, non quando ci sono di mezzo
sentimenti e persone. Qual è l’amore più grande? Non esiste risposta, non una
sola almeno, se lo pensassi o lo dicessi farei un errore e sarei ingiusto. Mi arrendo.
Prendo i due dadi e li controllo, li guardo con attenzione, sono perfetti, ognuno
ha sei facce contrassegnate da piccoli pallini neri, da 1 a 6. Decido di
forzare la fortuna. Li appoggio entrambi con i 6 pallini in alto ma ancora non
esce il 13. Prendo una matita e, con attenzione, disegno sul tavolo un pallino
come quelli sui dadi, identico per forma e colore. Ho barato, è vero, ma sono
un uomo fortunato, ora ho fatto 13. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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