Se per prima voglio
intendere quando tu discutevi con me, mi sostenevi o dicevi che avevo
sbagliato, litigavi e mi facevi pesare alcune cose, confermo che non è più come
prima. Del resto pure io ho fatto ben di peggio nei tuoi confronti, oltre ad
aver discusso, averti sostenuto e così via. E non è neppure come quando eravamo
più giovani entrambi e, pur tra i problemi, ci interessavamo di viaggi e
vacanze, di cinema e teatro, andavamo a trovare relativamente spesso gli amici
o i nostri genitori e i parenti lontani. Tutto è mutato da quel tempo. Da un po'
qualcuno quasi direttamente mi accusa di volermi deprimere da solo, di essere
troppo vicino alla Signora, di pensare insomma giornalmente alla morte e ai
cimiteri, e poi ancora alla solitudine e alle malattie. Ed è così
effettivamente. La morte è arrivata ed ha portato via quasi tutti i parenti più
stretti. L’età che avanza ha seminato solitudine e distacco con chi vedevo un tempo,
e le malattie ora sono il tema principale dei discorsi che si fanno, quando ci
si sente. Non ho mai cercato amanti o rapporti con donne molto giovani ma posso
capire, in questo senso, chi lo fa, e che siano uomini o donne a farlo poco importa. La
spinta principale è mantenere il contatto con la giovinezza che
lentamente ci lascia. Da giovane non ho mai invidiato i giovani ma ora capisco
che ci possa anche stare. E da insegnante ho vampirizzato gli alunni rubando
loro quell’energia che, in qualche modo, ero pagato per controllare ed
incanalare. Una parte la sottraevo inconsciamente a mio uso e consumo e nessuno
lo ha mai notato facendo un bilancio tra entrate ed uscite, troppo grande quell’energia
per individuare la differenza che avevo fatta mia. Ecco perché non è più come
prima e non sarà possibile tornare indietro. Cosa mi salva ancora? Semplice. Il
fatto che resto curioso, che continuo ad avere interessi forse discutibili ma
che ci sono, il dovere di rispettare un impegno primario che ci assumemmo
assieme e, fondamentale, che mi resta parte della forza che ho vampirizzato a
te. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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