Nulla di inventato,
semplicemente come l’ho vista, annusata e un pò rimpianta poco fa. Tento di
mettere in parole quello che prima non lo era. Si accavallano sensazioni, il
limite dell’acqua è chiaro e prima che cominci l’erba c’è uno strato fangoso
che diventa secco, passando dallo scuro al grigio chiaro, poi finalmente il verde-giallo. Scrivo
al presente ma potrebbe essere al passato, la grammatica con la sua logica non
si accorda al ricordo. Da bambino ne ho viste tante di pozzanghere simili e
magari questa mai, in alcune ci ho giocato quando ero figlio unico. Per una
frazione minima di tempo ho avvertito l’odore della terra bagnata e dell’erba,
l’odore di quegli anni. Ho visto una parte del cielo che vi si rifletteva. Tento
di ricostruire tutti particolari ma poi mi arrendo. Nulla è veramente possibile
come appare, nulla lo è mai veramente. E mi confondo nel tentativo, ho già perso
la mia battaglia quotidiana, e le sconfitte vengono una dopo l’altra. Col trascorrere
del tempo alcune sconfitte minori sembrano quasi vittorie, come solo immaginare
che si possa far capire? Sul limitare di quella pozzanghera ho avuto per pochi
attimi l’impressione di rivedere tutti, e anche i tanti errori. Va bene, basta
così. Se continuassi inventerei. Ciao Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun
problema se si cita la fonte, grazie)
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