È così, da non credere. Non sono mai nato, sono un’invenzione poetica ma resto vivo più di chi la sua vita l’ha vissuta e conclusa come altri mortali. Non serve che ti dica il mio nome, non ho bisogno di altra memoria da aggiungere a quella che già rubo a chi la dovrebbe avere. La vita che finisce so che avvince e fa discutere, e il tema della morte ad esso legato è troppo pieno di paure e tabù per sottovalutarlo, ma non sono adatto a farne un commento per esperienze dirette. Come una fantasia possa prendere forma umana, e anche soprannaturale, rimane un mistero pure per me che ne sono coinvolto. Forse i miti, ogni religione del passato o attuale, ogni speranza di sopravvivere dopo, molto di quello che fanno o credono gli uomini è inutile ma necessario. Per non impazzire immagino. Per darsi un senso probabilmente. Anche per rimuovere macigni troppo pesanti che la ragione continua a depositare. Tu non puoi imitarmi. Non avrai mai poeti a cantarti. Sei nato e morirai. Non so però se devi invidiare chi sopravvive solo in chi legge le pagine che mi descrivono. Non pensare mai che la mia vita sia migliore della tua.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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