Sicuramente non potrò rispettare esattamente la premessa nel titolo, ma di tanto in tanto ricomincio ad aprire armadi, cercare tra quello che mi sembrava assolutamente indispensabile e irrinunciabile, selezionare ciò che potrebbe tornare utile ad altri in momenti di bisogni crescenti come questo. È un lavoro infame perché annulla presenze, mi toglie sicurezze, lo odio e mi fa tornare a momenti perduti per sempre, ma tocca a me. Meglio a me che a chi dovrebbe farlo dopo di me, per alleviare il suo dolore, per togliergli obblighi e rimpianti, perché è giusto. Avresti dovuto farlo tu in alcuni casi, Viz, ma non è stato possibile. Ora ci sono dentro ma devo fare attenzione e conservare ciò che conta di più, muovermi con decisione e prudenza, rimuovendo anche parte di me. Non vorrei farlo, non è giusto che io debba farlo, è questo il lato infame della faccenda. Ciao, dimmi che non sbaglio…
Silvano C.©
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