Non fuggire se hai colpe, fallo solo se sei innocente perché potrebbe essere usato come prova a tuo carico. (Suggerimento dello scassinatore Vincenzo Stroffoli, ormai sessantenne, al suo allievo ventenne Artemide Volpi, neofita del furto con destrezza)
Fuggivo e non ero solo. Mi sono nascosto in un campo coltivato e l’auto che m’inseguiva non ha notato le piante che avevo piegato al mio passaggio, superandomi. Era notte, era facile non vederlo con i fari che illuminavano solo davanti. Non sono certo di chi mi stava accanto, ho solo sospetti ma nessuna certezza. Ho la netta sensazione di essere riuscito a cavarmela e anche quella di non aver fatto nulla di sbagliato o cattivo. Questo succede solo nei sogni, ovviamente, perché si è trattato di un sogno pian piano svanito mentre la gatta mi camminava addosso per indurmi ad alzarmi. Ha persino guardato se ero sveglio o dormivo ancora. La realtà è fatta di abitudini e paure, di solidità con crepe e risparmi di ogni genere, di incontri del tutto casuali della durata di pochi secondi e di richiami al passato che si spaccia da futuro, confondendomi. La realtà non la conosco in assoluto, ne possiedo semplicemente una sua rappresentazione ritagliata su misura dal mio sarto personale, solo quella. Ciao Viz. Io continuo a spostare cose, ogni genere di cose come sedie, libri, abiti, barattoli e via continuando. Non concluderò mai il lavoro, mi basta sapere che è tra ciò che mi tocca e che poco o tanto ogni giorno aggiungo un tassello. E spesso ricordo i sogni.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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