Ho cercato il numero di un amico che non sentivo da tempo, troppo tempo, e infatti quel numero non è più attivo. Lo hai conosciuto e un po' criticato, in parte a ragione in parte no. L’ho pure visto ma non di recente e non ho saputo trovare parole, non sapevo cosa dire, ho semplicemente risposto il minimo e non ho continuato a chiedere o a raccontare. È sembrato un dialogo sull’ascensore tra conoscenti e non tra vecchi amici che non si vedevano da tempo malgrado un passato importante assieme. Constato e ammetto che qualcosa non mi torna. Ma ammetto e tocco con mano che i rapporti, se si vuole mantenerli, vanno curati come le piante in vaso.
Dopo tale premessa occorre aggiungere che ci eravamo già allontanati prima e non per mia scelta, poi riavvicinati diversamente. Tutto diventa complicato però se tento di arrivare all’origine delle cose, quando si frequentava la stessa classe. È stato uno dei pochi ai quali ho anche scritto una lettera, che non credo abbia capito e che quasi certamente non ho scritto onestamente, anche se ero convinto del contrario. La lettera me l’ha restituita, anche una foto, e un po' mi sono pure offeso. Ma è acqua passata.
Ora non so cosa succederà, se dovrò affidare al caso un possibile nuovo incontro o chissà.
Per distrarmi e farmi male, intanto, ho rimesso mano alle tue carte, a quelle che odiavi e delle quali avresti fatto volentieri un falò. Attendo una resurrezione quindi ti dico arrivederci Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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