Scrivere però diventa importante se si vuole che qualcosa resti, che tutto non venga sepolto o trasformato in cenere, eliminato tra i rifiuti o superato dalle persone che rimuovono perché odiano il dolore e preferiscono fingere che la Signora non passi tra di noi ignorando quello che noi immaginiamo di lei. Conservo persino i sottobicchieri della birra, perché non dovrei farlo con ciò che conta veramente?
Confesso che non ricordo quando fu la prima volta che ti incontrai, e immagino che se ora potessi chiedertelo magari tu avresti la risposta, a dimostrazione delle troppe cose che ho capito col tempo. Ricordo perfettamente il luogo, l’ambiente, le persone e anche altro che è solo mio, neppure nostro, solo mio…
Pensavo che non sono bravo a incidere graffiti sulle rocce, non sono famoso per rendere duratura una memoria, che l’Oblio mi seguirà subito dopo aver incontrato la Signora, ma sinché ci sono non mi rendo conto del tempo e mi sembra di essere eterno. E al confronto dell’eternità conta la prima volta, conta l’ultima o cosa conta veramente? Non sapendolo mi arrendo al fiume, al vento, alle nuvole e alla notte dopo il giorno. Mi arrendo e aspetto. Arrivederci, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.