Non seminerò per poi veder seccare la pianticella, o sapere che diventerà un vecchio albero destinato a morire. E se lo facessi per interesse, cioè per poi nutrirmi dei suoi frutti, delle sue radici o delle sue foglie non avrei scusanti.
Non alleverò né adotterò animali, neppure per compagnia. Poi morirebbero prima di me, mi procurerebbero dolore. Non so neppure se saprei curarli nel modo giusto.
Non coltiverò amicizie, sarei destinato a perderle, a deludere o a farmi deludere, a dovermene distaccare per morte o lontananza incolmabile.
Non amerò nessuno, l’amore provoca inquietudine, lotta continua, discussione e ricerca di equilibrio. L’amore dicono sia per sempre ma poi finisce e magari non è colpa di nessuno, succede. L’amore potrebbe essere dono assoluto, ma non so se quello è l’amore che egoisticamente sarebbe adatto a me.
Non farò crescere illusioni o sogni, non mi lancerò col paracadute su nuovi progetti col rischio di schiantarmi tentando di realizzarli, non tenterò di avere prospettive diverse.
Meglio cercare la sicurezza in ciò che non può mutare, nell’eternità ideale del già vissuto e che ha superato i filtri dell’oblio.
Che sei stupido lo sai vero, senza che tu ti offenda.
Questo succede, questo a volte penso e non so quanto sia vero. Arrivederci, Viz.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non
c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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