Vieni,
C., so che mi avevi cercata. Desideri la tua storia?
Se
rimani spero che tu capisca che io le storie le invento e che si realizzano
alla sola condizione che tu ci creda.
Io
infatti non invento nulla, sei tu che poi farai avvenire quello che ti dirò, se
e come lo vorrai.
La
mia storia parte da molto lontano, e parla di vento. Il vento che oggi, fresco,
soffiava sopra di me e che non so dove era passato prima. È una storia sussurrata
dal vento quella che ho per te, ed il vento porta le storie di tutti con sé, ha
la memoria lunga, il vento.
Non
contano gli anni che sono passati da quando una parola, un lamento, una
preghiera o una speranza gli sono stati affidati. Li conserva tutti, e non li
confonde mai. La persona che gli ha consegnato, solo per te, le sue parole, te
le farà arrivare, stanne sicura. Quello che non so è se lo farà tante volte, se
lo ha già fatto, se lo rifarà, questo è solo il vento a saperlo.
Il
vento sembra non colga quello che ci preme. Sembra indifferente mentre fa
scuotere le foglie appena spuntate, o mentre le fa cadere prima di un inverno troppo
lungo. Sembra lontanissimo da noi, e poi, all’improvviso, ritorna, e sappiamo
che è per noi. Solo ed esclusivamente per noi, perché esattamente in quel
momento ha deciso di recapitare un messaggio che ha raccolto a volte molto lontano.
Non
ci credi? Non sarà così.
Ci
credi? Quel messaggio che ti stava cercando lo potrai ascoltare. Non è magia. È che
il vento non scorda nulla. Porta ogni cosa in giro, la rimescola, la mette da parte,
a volte sembra quasi ignorarla.
Stasera
il vento è venuto anche per te. Credi alle mie storie?
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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