So già quello che pensa, ma le garantisco che lei
è la persona giusta per questo incarico.
Ma io non penso nulla, anzi, sono solo molto
stupito di essere stato convocato qui. Io non ho chiesto niente a nessuno, che
ricordi.
Appunto. Lui mi ha detto che può iniziare appena
lo desidera, anche subito, se vuole.
Ma lui chi, scusi? E poi per fare cosa? Io ho già
le mie bestie da guardare.
Per favore usi più rispetto. Lui ha scelto lei, e
Lui non sbaglia mai.
Ma Lui chi, ripeto?
Non Gli piace essere citato inutilmente. E poi ha
troppi nomi, e troppi devono ancora inventarne per chiamarLo. Lei deve solo
entrare nella stanza che vede, quella, ed iniziare. E non si preoccupi per
le sue bestie.
Ma scusi, che devo fare, se accetto questa
assurdità?
Vede, ora mi fa perdere tempo, anche se lo sapevo
già. Voglio essere esplicito. Lei nella stanza trova un libro. Ogni pagina
sinistra ha un numero, che a lei sembra casuale, ed a fianco un episodio
descritto in modo sintetico. Quella destra invece è ancora bianca. Deve
scrivere quello che vuole sulla pagina bianca. Tutto chiaro?
No, per nulla. Cosa sarebbe quel numero, scusi?
Quello è una persona. Magari vive oggi in
Francia. Forse è morta tremila anni fa in Cina. Forse vivrà fra 500 anni in
Burasia. Il numero è un modo per non farla fissare sul nome. Per non farla
distrarre. Lei deve sono scrivere quello che desidera sulla pagina ancora
bianca. Fatto questo, va alla pagina successiva. E questo per sempre. Il suo
incarico non ha scadenza. Non porta a riconoscimenti di alcun tipo, ma è molto
importante.
Ma lei mi prende in giro…
So che lo pensa. Vuole decidersi ad entrare ora? Tra due minuti lo farà.
Entra. La stanza è arredata in modo essenziale. Un
tavolo di noce, pesante, scuro. Una sedia robusta, ma dall’aspetto comodo. Sul tavolo
un libro già aperto, non particolarmente spesso, ed una luce, una vecchia luce
da scrivania come usavano nei primi tempi dell’avvento dell’elettricità. Di fronte
una finestra, aperta, con vista su un parco di alberi d’alto fusto talmente
fitti da non far capire il paesaggio che nascondono.
Per curiosità legge.
130496302849596 – lui piange per molte ore al giorno.
E nessun chiarimento. Ma che razza di…? Poi, dove
non aveva letto, trova: lui è preoccupato
per la madre, che deve morire, nessuno le dà più nulla per sfamarsi. E lui è
troppo lontano.
Rimane interdetto. Ma che roba è? Poi decide di
scrivere: una vicina nota la madre dell’uomo,
ed inizia a portarle, ogni giorno, una ciotola di verdure e carne.
Poi sfoglia il libro: 40673339601058 – mentre passa dà un calcio ad un cane, senza
una motivazione. E lui scrive: fatti
pochi passi inciampa e si sloga la caviglia in modo molto doloroso.
E poi: 39610483728884 – la moglie lo tradisce … e lui si chiede, ma con…? lo tradisce col vicino, lui la trascura, e
spesso la picchia. Non sa che scrivere, poi: il vicino viene allontanato dal suo padrone per un incarico in un luogo molto lontano. La moglie una volta
reagisce all’aggressione del marito, e lui, stupito, la rispetta di più, e la
sera fa l’amore con lei come nemmeno venti anni prima.
Continua così per ore ed ore, ed inizia a trovare
un senso, in quello che scrive, poi decide di uscire dalla stanza.
Ti aspettavo, giusto ora. Hai capito?
Non ho capito nulla. Io aggiungo solo frasi che
mi sembrano avere un senso, che portino un po’ di giustizia.
Esatto. Sei quello giusto, sei il Contatore di
Dio.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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