giovedì 13 aprile 2017

se telefonando





Se telefonando quando sono lontano potessi sentire ancora la tua voce calda e paziente, la tua, che inizio a scordare, e mi sento colpevole di questo. Se la sentissi di nuovo solo pochi secondi la riconoscerei tra tutte. Se la risentissi sarebbe come se non avessi mai smesso di sentirla.

Se in quel cassetto non avessi trovato quella semplice penna, quella che piaceva a te, e che non di rado ti nascondevo per poi poterla usare io. E se quella penna ora non avesse più inchiostro. Ma ne ha, e potrà scrivere a lungo, ancora. La posso usare?

Se non bastasse uno stupido contrattempo ad allontanarmi da dove non sei, se potessi ridere invece di fare esattamente l’opposto, se dopo tutto fosse più facile e non tanto penoso, pesante, complicato, inestricabile, insolubile. Se, se, se…

Se aprendo una porta nel tempo potessi aggiustare alcuni ingranaggi, spostare pochi fatti, prevenire metastasi e regalare qualche sorriso in più. Se fossi stato meno tirchio di emozioni. Se non fossi come sono e come dovevo essere, per mio destino e scelta, e se tu mi avessi cambiato sul serio. Ma non mi hai cambiato, lo sai. Tu non volevi farlo.

Se fossi rimasto quello che ero, pieno di illusioni e di speranze, di rabbie inutili e malriposte che tu potevi e sapevi controllare, nei momenti giusti. Ora chi mi controllerà?

Se tu non avessi avuto l’abitudine di non perdere tempo col trucco, con le scarpe, con l’abbigliamento in genere, ora avrei altri tuoi ricordi, ma non so se mi piacerebbero di più.

Se potessi veramente credere a chi mi racconta storie, le pensassi vere e mi ci potessi nascondere dentro, un po’, ogni giorno. Se le mie future vacanze fossero questo, solo questo.

Se la smettessi di pensare ad altri come a possibili soluzioni e, allo stesso tempo, come a possibili problemi. Non ci ho capito ancora nulla. I mesi passano e ci capisco sempre meno. Non so quali siano le cose giuste da fare. Mi fa piacere, e molto che tu esattamente quattro mesi fa ti sia mangiata di gusto quell’ultima fetta di torta Sacher del tuo compleanno. Il resto mi interessa meno.

Se avessi a mia disposizione tre desideri avrei paura ad esprimerli. Sarei quasi certo di sbagliare. Non posso ambire a ruoli che non mi spettano. Mi piacerebbe immaginarmi con superpoteri, ma poi, Viz, che uso ne farei? È andata così.


                                                                                           Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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