sabato 29 aprile 2017

Alla fine che vuoi da me?




È da anni che ogni tanto mi evochi, parli di me, fai congetture, ti permetti di arrivare a conclusioni del tutto campate in aria. Ma cosa credi di sapere, tu, più degli altri?

Da alcuni mesi poi questo tuo atteggiamento si è ulteriormente rafforzato. Pensi di potermi dare del tu come ad una qualunque tua amica o conoscente. Io non sono tua amica, né confidente, né consolatrice. Occorre tenere le giuste distanze. Al momento buono, quando sarà il caso, forse ci conosceremo. Ma è possibile pure che non avvenga nulla del genere, e anche tutta la letteratura spesa su di me si rivelerà un’inutile montagna di spazzatura.

Non sono sorella. Non sono madre. Non sono figlia. Non sono moglie, amante, concubina o compagna. Mi è estranea ogni parentela ed ogni tipo di relazione umana. Esco dai tuoi schemi. La sola cosa che posso suggerirti è vivere, sino a quando ne avrai la possibilità, per gli anni che ti restano, nel modo migliore possibile.

Sii porco come non sei mai stato, perché non ne hai mai avuto il coraggio. Sii onesto veramente, perché neppure del tutto onesto sei mai stato. Vivi le cose che non hai ancora vissuto, ma evita, per favore, una ferrata in montagna se soffri di vertigini, evita l’approccio con i minori, rischi la galera, non discutere con quelli più cattivi e grossi di te, perché potrebbe finire male. Evita la lamentela continua ed indisponente. Alla lunga stanca. Io mi sono stancata. Pensa a lei ma non pensare solo a lei. Lei ti ha dato tutto quanto ha potuto, ma ora, se non sei fatto fin sopra i capelli che non hai, dovresti aver capito che lei non c’è più.

Mi vuoi dare la colpa di questo? E sai quanto cambia? Sai che enormi vantaggi ne potresti ottenere? Assolutamente nessuno. Sfrutta la libertà residua per mettere ordine, e sai cosa intendo, ma anche disordine nella tua vita. Segui le leggi umane, la maggioranza almeno, quelle che hanno un senso. Cerca un equilibrio prima di iniziare a parlare anche con me. Trova alternative, costruisci un plastico, fotti (se ci riesci), cammina, mangia e bevi con giudizio, approfitta delle occasioni ed evita, per favore, il ridicolo. Tu ora rischi fortemente il ridicolo. Dopo il ripetitivo, ormai superato oltre ogni livello di guardia. Guardati allo specchio, nudo o vestito, fai tu, e datti una regolata. Non hai più vent’anni.

Se fosse stato destino che tu avessi avuto un’altra vita credi che non sarebbe successo? Hai avuto più di tanti altri, e pure lei, che a modo tuo hai amato, alla quale ti sei dedicato, ora ti vorrebbe almeno più sorridente. Che sia io a dirti questo è ridicolo, ma io non ho alcuna paura del ridicolo, sei solo tu che lo stai rischiando.

Se capisci cosa vuoi da me fammelo sapere. Nell’attesa segui i consigli che ti ho dato. Te ne regalo uno per finire. Esci dai tuoi soliti schemi. O lo fai ora o non lo farai mai più. Ricorda sempre però il senso del ridicolo. Per me la dignità ha un valore.


                                                                    Silvano C.©  
 (La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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