Mi ero alzato tardi, soddisfatto, preparando il
risveglio con un sogno neutro, rilassante e senza nessun retrogusto. Ho fatto
le prime cose che tutti fanno appena svegli. Poi ho letto una comunicazione che
mi ha fatto male, da parte di un’amica. Sulle prime non l’avevo capita, anzi, l’avevo
accettata come logica. Poi un tarlo ha iniziato a rodermi dentro. Sono uscito,
malgrado la pioggia, e al rientro quella comunicazione non mi piaceva più. Ora attendo.
Non so che succederà.
Poi ho deciso di cambiare il letto di mio figlio.
Da mesi andava cambiato, anche se lui dorme di rado in quel letto, e mi sono
trovato davanti al dramma. Dove stavano i ricambi del letto? Dove li hai messi,
Viz? Li ho spostati io magari nei giorni scorsi per fare ordine? Eri tu che
curavi questi aspetti della vita domestica, non io. Io mi fidavo di te e di
come tenevi le cose, anche se a volte ti criticavo. Ed ora? Come darti la colpa
piangendo? E poi, di che colpa parlo? Tu non hai colpa del fatto che ci siamo
divisi i compiti. Non hai colpa se tenevi le cose col tuo ordine. Non avevi
colpe se, quando ti chiedevo una federa o un lenzuolo, tu me li trovavi. Non hai
neppure colpe se un tumore ti ha uccisa, ormai oltre quattro mesi fa, e le
lenzuola possono andare gentilmente a cagare, con rispetto parlando, di fronte
a questo.
Alla fine, spostando la biancheria, credo di aver
trovato quanto cercavo, ho disfatto il letto, ed ora mi accingo a stirare
quanto necessario. Non amo stirare, è noto, ma lo farò volentieri, lo giuro. Cercherò
alla tv un programma adatto e mi distrarrò stirando. Un’amica mi ha telefonato.
Un po’ mi ha trovato su di giri. Giorni fa non ero così, mi ha detto. Mentivo. Le
ho detto. È da molto che la cosa non mi va, e non l’accetto. Andrò da uno
bravo, presto, magari mi ordinerà la medicina miracolosa che ancora non
vogliono far conoscere ai comuni mortali, quella della felicità idiota e
perfetta, senza pensieri o preoccupazioni. Chi lo sa.
Va bene. Stirerò. Rifarò il letto. Rimetterò in
ordine la biancheria, sperando che tu, Viz, mi dia un consiglio, e poi, se
smetterà di piovere, magari farò due passi.
Mi viene da ridere quando qualcuno mi dice di non cercare cose che mi
fanno ricordare troppo la nostra vita assieme. Che mi ospiti a casa sua allora,
oppure mi offra un soggiorno alle Maldive, tra mare e palme, ragazze e cielo
cristallino. Già. E che magari aiuti pure mio figlio, al quale la madre manca da
morire.
Silvano C.©
(La
riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte,
grazie)
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