Impossibile fermare i pensieri che vagano,
cercano un posto sicuro e vorrebbero riposare. Eppure anche loro migrano,
fuggono da qualche cosa, o pensano di farlo.
Una piccola cellula, in un tessuto, reagisce,
si difende, lotta e mantiene il più possibile la sua struttura integra, all’interno
della sua membrana che la differenzia da tutte le altre cellule vicine. Non sa
di essere cosciente, probabilmente non lo è, ma concorre alla coscienza, ne è
parte integrante, quindi è difficile stabilire dove si ferma la sua natura
elementare e dove inizia la sua parte perfettamente integrata in un sistema ben più complesso, vasto,
vitale.
Un pensiero che pensa, cioè un circolo vizioso
o una contraddizione logica. O semplicemente la materializzazione di un’idea.
Un guerriero, mai dimenticato, è rimasto di
guardia, incrollabile, a difendere la sua posizione. Ha raccolto attorno a sé,
nel tempo, altri come lui, e si sono divisi i compiti. Molti si sono allontanati,
per occupare ogni postazione utile. Il nemico tanto atteso e temuto intanto è
arrivato, e colpisce duro alle porte, lancia le proprie armi più potenti contro
le mura, che resistono. Quel guerriero non sa esattamente come finirà né la
battaglia di oggi né la guerra, ma sa molto bene qual è il suo compito. È stato
chiamato per quello, e quello lo sa fare, non ha bisogno di maestri a spiegare
o a dire. Forse gli serve altro, per dargli ancora altra forza e più coraggio,
ma sa anche utilizzare gli aiuti che riceve, e tanto, per ora, gli basta.
Una piccola pallina di mercurio rotola, sul
piano. Non sa cosa la spinge, e le forze superficiali alle quali ubbidisce la
mantengono quasi sferica. Nel suo vagare senza un apparente fine incontra un’altra
piccola pallina di mercurio. Si sfiorano, ed in una frazione di secondo si
uniscono, diventano un solo corpo fisico, liquido.
Nel mondo del possibile esiste la morte?
Certo che esiste, il possibile non nega mai la
realtà della natura, dei fatti, di ciò che osserviamo ed anche di quello che i
nostri sensi non raggiungono.
Ma si può combattere contro la morte?
Anche a questa domanda la risposta è sì. Tuttavia
non si può combattere all’infinito contro quella Signora. Alla fine è
necessario cederle il campo.
Che senso allora ha tutto questo?
È la vita il senso, se non lo avevi capito. Nel
mondo del possibile la morte esiste perché esiste la vita, e senza di quella la
Signora non avrebbe necessità di essere.
E dopo?
Il dopo non sta a me dirlo. Io non ti voglio
dir nulla del dopo, perché non vedo oltre il muro, oltre il limite. Se ti
dicessi sbaglierei, in ogni modo. La vita di ora non ha bisogno del dopo, o, se
preferisci, può organizzarsi al meglio pur non pensando al dopo oppure,
viceversa, pensandoci. Tu scegli, se vuoi, ma non cambia nulla per ora.
Ed il bene? O il male?
Ora sai cosa intendi, lo sai, e fingi di non
saperlo. Il bene che ora puoi fare, lo devi fare, e pure il male, perché anche
quello capita. Dovere? Coscienza? Giustizia? Premio? Io penso, esattamente come
pensi tu ora, che sarà la vita a dirti la via, e che tu potrai tuttavia cambiare
leggermente la direzione, scegliendo la migliore, se possibile. E poi
sbaglierai, come tutti, su questo non avere dubbi.
Ma la morte…
La morte verrà al momento giusto, quando la
vita la chiamerà. Tu pensi a te, ma non solo a te, lo so, è naturale sia così. Ricorda
però. Tu sei.
Immagine:
Escher - Angeli e demoni, particolare.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.