domenica 3 aprile 2016

la prova più difficile




L’impresa titanica, la prova impossibile, quella che ti potrebbe mettere veramente in difficoltà perché ti fa raggiungere i tuoi limiti e ti mantiene in tensione la notte precedente, che ti fa pensare a volte che qualche cosa potrebbe anche andare storta, ma che comunque ne vale la pena e ti fa sentire il sapore della vita non è lanciarti da una vetta con una tuta alare, arrampicandoti prima con l’attrezzatura, e poi giù, sfiorando i 200 km all’ora e sfidando le aquile.

Non è neppure affrontare un pesante, complesso ed invasivo intervento chirurgico dall’esito incerto, appesantito da mille incognite e con tante, tantissime paure, perché quelle non le puoi mandare via in alcun modo. E poi, ammettilo, le corsie d’ospedale, le stanze di degenza, gli ambulatori, ogni cosa attorno insomma, ti rendono evidente di come sia tutto una ruotine, un già fatto, di come sia normale.

Non è un lutto, anche grave, che ti tocca. Quello lo devi accettare, non lo puoi evitare, e col tempo te ne dovrai costruire una ragione, anche se ti sembra ed è ingiusto. Troppi lutti sono ingiusti, ne sono convinto, specialmente quelli che derivano da atti umani, e so che non è facile, eppure non parlo di questo.

Non è il tentativo, l’ennesimo che compi, di trovare un posto di lavoro dignitoso, che riconosca le tue capacità e ti offra un compenso economico accettabile. È sicuramente una prova difficile, per molti versi ingiusta perché altri godono di facilitazioni, percorsi riservati e sostegni inconfessabili ed esclusivi, ma è altro che intendo.

Non parlo poi dell’amore, di come conquistarlo, mantenerlo e difenderlo, dei sacrifici che richiede, del dolore che comporta, delle enormi delusioni e sconfitte che quel sentimento impone puntualmente a chi si piega ai suoi capricci. Del resto, se le cose vanno così, se per tutti è così, non occorre certo che tu te ne faccia un vanto se hai affrontato le difficoltà che impone e ne hai accettato le regole che tu non puoi cambiare.

E non è faticare ogni giorno, svolgere la tua funzione o il tuo incarico, alzarti presto e spostarti per decine di chilometri solo per raggiungere un posto di lavoro sottopagato, in auto, che costa tanto, o su mezzi pubblici che non funzionano mai come dovrebbero. Non si è eroi per questo, troppi sarebbero eroi, e tu non lo sei. L’eroe senza macchia e senza paura è solo al cinema, o nei fumetti, noi siamo semplici esseri umani.

No, te lo devo dire, la prova veramente difficile è chiedere scusa, semplicemente, con una frase apparentemente umile. È ammettere che hai fatto un errore, piccolo o grande, che hai involontariamente offeso, o recato danno, o hai fatto uno sgarbo, o non hai visto prima e dopo era troppo tardi. Del resto è difficile, molto difficile, capire che anche gli altri esistono, e meritano rispetto. Lo stesso che pretendi, a volte in modo prepotente, solo per te. Ecco cosa è difficile, credimi.


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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