lunedì 25 aprile 2016

tempo



 
Possediamo, per un breve tempo, la libertà di scegliere come utilizzare il tempo. Poi il nostro tempo sarà finito, le nostre scelte avranno prodotto qualche effetto (speriamo), resteremo nella memora (per poco tempo), e non porteremo nulla oltre il tempo che ci è toccato.

Quando gli anni diventeranno mesi, poi settimane, giorni, ore e minuti la realtà diverrà evidente. Prima apparirà discutibile, dopo sarà innegabile.
Se il bambino piange per un motivo ritenuto importante vive un dolore dilatato. Se quel bambino invecchierà ricorderà quel dolore, magari in modo inconscio, ma scorderà quanto gli è successo il giorno prima. Le scelte fatte nel corso degli anni avranno ridotto il tempo a disposizione per farne altre e quell’antico dolore resterà indelebile, fissato.

Non è sbagliato scegliere un cibo perché fa male, è sbagliato sceglierlo al posto di un altro che non fa male, e che ci aiuta a mantenerci in salute. E per il tempo la logica è la stessa. Non è sbagliata una certa scelta di come utilizzarlo, è sbagliato non utilizzarlo per la scelta giusta. Sembra logico, eppure non è tanto facile da far accettare. Per tornare all’esempio dell’alimentazione mangiare uno snack industriale non è sbagliato perché contiene coloranti e conservanti, zuccheri semplici e scarso valore nutritivo, ma è sbagliato perché al suo posto non mangiamo un frutto, e perché dovremmo mangiare almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, di colori diversi.
Ora è evidente che il cibo che possiamo mangiare è una quantità finita (come il tempo che abbiamo a disposizione) quindi se scegliamo la barretta snack non consumiamo una mela, ed alla fine della giornata non avremo introdotto le nostre 5 porzioni consigliate per una corretta alimentazione.

A volte sono spinto ad accumulare ricordi in forma di oggetti, lo confesso. Non è il desiderio di possedere cose la molla che mi muove, ma l’illusione di conservare per sempre quella vita, in quel momento preciso, assieme ad altri momenti, come una raccolta di francobolli, fumetti, immagini, modellini di auto. E poi, alla fine, devo ammettere che non posso trasformare la casa in un museo, che non possiedo un castello con i ritratti degli antenati, che collezionare è in sé profondamente illusorio.

Ed allora dovrei scegliere, perché è il tempo che fugge a chiederlo, scegliere come usare il tempo e non legarmi ad un catalogo della vita che non può che essere incompleto. Dovrei farlo, ma non ci riesco. Se appena mi guardo attorno so perfettamente che troppe cose che mi circondano non conservano più le motivazioni che mi avevano indotto a procurarmele, o a costruirle, o a mantenerle vicine dopo averle ricevute casualmente.

In un tempo disordinato l’ordine è racchiuso come dentro la parentesi di una frase. E restano le scelte da fare, che non sono infinite


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

1 commento:

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana