Cantavi:
La televisiun la g'ha
na forsa de leun
la televisiun la g'ha paura de nisun
la televisiun la t'endormenta cume un cuiun.
la televisiun la g'ha paura de nisun
la televisiun la t'endormenta cume un cuiun.
E
che nostalgia mi viene ora Enzo, a ripensarti e a rivederti quell’unica volta
che assistetti ad un tuo concerto. Eravamo tutti più giovani allora…molto più
giovani…ed eravamo…
Ora
tu sei rimasto dentro di me e nel cuore di tante persone, dove rimarrai per
tantissimo tempo, oltre quello normalmente concesso ai comuni mortali. Tu eri
mortale, come ogni uomo, ma non eri comune, per nulla. Eri pazzo nel senso più
alto del termine, concedimelo (solo chi ama ha il diritto di prendere un po’ in
giro, gli altri si astengano, grazie).
Antonio Slavich |
E
allora cosa devo dire? Avevi ragione Enzo, i matti veri siamo noi, che stiamo
in rete invece di ascoltare le tue canzoni, di amare le persone, di comprare un’emozione.
La red l’è forta com’un
leon,
la red l’ang’ha paura
ad nisun
la red lat fa credar a
tut com’un cuion.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
Nessun commento:
Posta un commento
I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.