Ieri è stato un giorno speciale, il 29
febbraio. Di questi giorni, col nostro calendario, non se ne incontrano molti.
Una ventina o pochi di più se si è fortunati ed in salute, molti di meno per
altri, o addirittura nessuno.
È stato un giorno speciale, un giorno in più,
per certi versi imprevisto. C’è chi vi associa presagi negativi e chi neppure
ci fa caso. In ogni modo resta un giorno da vivere, un altro regalo, un’altra
occasione. Ed è anche soltanto un simbolo artificiale, dovuto alla nostra ansia
di misurare ogni cosa, di dare una classificazione precisa, una separazione a
ciò che risulta quasi impossibile separare in modo netto, univoco,
universalmente riconosciuto.
Qui serve una digressione minima, ma tenterò di
renderla veramente sintetica. Nella spinta a classificare e dividere entra in
gioco praticamente ogni cosa, ogni problema umano, e quello che appare un dato
reale è, sostanzialmente, solo una scelta di parte. Tale è il decidere in quale
momento esatto inizia la vita umana, oppure chi è dentro e chi è fuori (dai
confini, dal gruppo, dal lavoro, dall’assistenza, dal nostro interesse), chi ha
diritto ad essere una coppia o ad avere figli, chi è uomo è chi no, in ultima
analisi. Ma mi fermo. La cosa che spero si sia capita è che ritengo tutto
questo culturale, cioè costruzione discutibile e mutevole.
La neve che è caduta in queste ore e che vedo
dalle finestre in alto, in montagna, si scioglie poco a poco ed alimenta una
piccola cascata temporanea, e questo mi riporta alla realtà tangibile del tempo
e dello spazio ininterrotto. I cicli naturali, quelli indubbiamente naturali,
rendono meno violente le incrostazioni simboliche, obbligano a ripensarle. Il
credere che il 29 sia un giorno speciale alla fine è un errore, come è un
errore averlo lasciato trascorrere senza aver fatto qualche cosa di utile, di
importante, come mi viene da pensare nel mio caso. Spero quindi, per te che mi leggi, che il tuo
29 sia stato un giorno utile, vissuto, pieno.
Silvano C.©
(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)
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