lunedì 28 marzo 2016

vivere




La difficoltà di capire, l’entusiasmo per un nuovo amore, la tristezza per ciò che si è perso, la necessità di trovare una via, e di crederci, il desiderio di tornare, sempre e comunque, all’inizio…

Parto dall’inizio, perché sono in difficoltà. Non so capire ogni cosa, e se mi sforzo di superare una grossa ignoranza ben sedimentata poi ne trovo altre tre al posto di quella. Ma che tragedia… È una gara persa in partenza, alla quale devo partecipare, ma è ammessa solo la partecipazione. Non so se qualcuno ha mai vinto in questa specialità. Ho visto solo moltissimi che la sanno raccontare molto meglio di me, altri che pensano di aver capito, e ne vanno tutti orgogliosi, ed altri ancora che mentono in modo spudorato avendo in testa solo un loro fine nascosto, un loro interesse poco confessabile, e si sa che pensano ai soldi, al sesso (vabbè, a quello ci si pensa tutti, no?), al potere. I pochi che si salvano (non pochi, a dire il vero, ma neppure tanti) sono quelli che esprimono una loro opinione, la spiegano, non la impongono a nessuno e, anzi, a volte cambiano pure idea, ammettendo di non aver capito. Che pirla, vero?

E poi un nuovo amore, sempre, in ogni istante, anche se fosse l’ultimo, come se fosse l’ultimo amore della vita. Ma occorre che sia nuovo, è essenziale. Serve a dare stimoli, a non accontentarsi, a puntare un po’ più in alto, o a scegliere meglio, adattandosi alla realtà che resta quella (mica si adatta lei!). Può essere lo stesso, sempre quello, ma da vivere con l’entusiasmo del primo giorno, nell’attesa del possibile, apprezzando com’è mutato, nel tempo, e ritrovarlo, diverso e uguale. Avrai capito che non parlo esclusivamente di una persona, anche se quella resta fondamentale, perché le persone lo sono, quelle poche lo sono. La scoperta e il desiderio di scoprire, o di ritrovare (suo rovescio alternativo) sono un diesel che si mette in moto e non si ferma più. Bisogna partire in quarta anche se si è in salita, e crederci…come i bambini credono e costringono i grandi a realizzare, perché anche loro vorrebbero crederci, lo vorrebbero, certo che lo vorrebbero… non sono tanto stupidi da pensare veramente quello che dicono. 
Un nuovo amore ogni giorno…

Ma non voglio diventare triste, ora, non vorrei, anche se non posso farci nulla. Ho perso troppe persone, troppe cose, sparite per sempre, e mi mancano da morire, come posso non essere così? Se mi giro ti rivedo, lo so, è solo perché non ti guardo, vero? E poi sono io quello? Ma com’ero stupido, eppure no, mi piacevo persino. Erano gli altri che ora mi mancano, quelle parole, quei posti, anche quelle ferite. Ma non è un libro, la vita non è un libro. Non posso tornare a pagina 25… poi andare alla 173…saltare tutta la parte dalla 34 alla 41. E tornare alla 173, ancora… Niente da fare, così divento triste.

Ognuno ha la propria, forse segnata. Per alcuni è facile, sicuramente più di quella di tanti comuni mortali, ma tutti hanno una propria strada. È che non sempre è facile da individuare, e sembra che le possibilità siano veramente tante, che sia difficile scegliere, mentre a volte è la strada che sceglie noi, e c’è ben poco da fare. Poi, una volta che inizi, immagina di essere su una bici senza freni buoni, in discesa… Devi andare, anche col rischio di sbattere, di cadere e farti male sul serio. Importante è crederci. Arrivare per caso, magari, ma capire che era la scelta giusta. Dopo il più è fatto.

Infine la nostalgia, quella che non controlli neppure vincendo ogni sfida. Tu vai altrove, perché ti sembra che sia la cosa migliore, e poi vorresti tornare, lo sai che vorresti, non lo dici ma vorresti. Fare i duri incanta gli allocchi, ma tu non riesci ad incantarti se hai dato le carte e sai come le hai sistemate prima di darle. Vorresti tornare, dove tutto ebbe inizio, dove eri tu, dove ti cerchi, dove il cuore ti ha legato per sempre. E tornerai, alla fine di tutto, in qualche modo, tornerai, sempre e comunque, troverai la strada, troveremo tutti la strada, perché bisogna pur vivere.



                             Vivere
Oggi che magnifica giornataaa
che giornata di felicità (e così ?)
la mia bella, la mia bella, la mia bella se n'è andata
m'ha lasciato alfine in libertà
Son padrone ancor della mia vita, (bella…)
son padrone ancor della mia vita (ecco…)
e goder la voglio sempre più:
ella m'ha giurato nel partir
che non sarebbe ritornata, ritornata...ritornata...

ritornata... 
Vivereee sensa malinconiaaa
e vivereee sensa più gelosiaaa
sensa rimpianti, sensa mai più
conoscere cos'è l'amore
cogliere il più bel fiore
goder la vita e far tacere il cuore
e ridere sempre così giocondo
ridere delle follie del mondooo
e ridere finché c'è gioventù
perché la vita è bella
e la voglio vivere sensa tu.
Spesso la commedia dell'amore ecco
la tua donna recitar ti fa,
tu diventi allora primo attore
e ripeti quel che tu vorrai.
Sul terz’atto scende giù la tela ohoo
e finalmente torna la realtà ..sì
e la sua commedia dell'amore
in una farsa transformata....trasformata trasform   e lo so…sarà.
Vivere (c’è il banjo) senza malinconia (c'è il banjo)
vivere...(c'è il banjo!!)
sensa rimpianti, sensa mai più
conoscere cos'è l'amore...
E ridere sempre così giocondo
e ridere delle follie del mondooo
e vivere finchè c'è gioventù
perché la vita è bella
e la voglio vivere sensa tu
vivere finché c'è gioventùùù
perché la vita è bella
e la voglio vivere senza tuuuuuu...
adesso… Vivere!...spesso la commedia dell'amore,
spesso la commedia dell'amore...
Basta, basta !!


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

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