giovedì 17 marzo 2016

Io robot?




Nemmeno un genio assoluto come Isaac Asimov forse aveva immaginato quello che viviamo oggi, o forse sì, sono ingeneroso a pensarlo.
Lui, per i robot, aveva intuito le tre leggi (Prima legge: Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.  Seconda legge: Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
Terza legge: Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e la Seconda Legge
). Erano gli anni ’50 del secolo scorso però, un periodo, dopo la fine del secondo conflitto mondiale, nel quale sembrava che il progresso fosse finalmente iniziato sul serio e che nulla lo potesse più fermare. Il solo pericolo era quello rosso, e la guerra era diventata fredda. Nuove macchine aiutavano nei lavori domestici o nelle fabbriche, l’energia ed il benessere erano a portata di mano per tutti (terzo mondo a parte, ovviamente).

La grandissima illusione è durata per un po’, sino a quando sono arrivate avvisaglie di crisi, di proteste, di attentati, e nuove vere guerre. I consumi erano un po’ eccessivi ma ancora, all’apparenza, sostenibili. Ora, se parlano di robot, c’è da farsi accapponare la pelle. Praticamente ogni cosa si potrebbe gestire con un’intelligenza artificiale (positronica, per dirla alla Asimov). La centralina elettronica di un’auto potrebbe guidare al posto dell’autista umano, e l’auto andrebbe in giro da sola, se lo permettessimo. La stessa auto viene prodotta usando sempre meno manodopera umana, meno necessaria di un tempo. Non serve chi venda il biglietto per il treno, ci pensa la biglietteria automatica. Non servono più decine e decine di professioni sino a ieri molto ambite, e per le nuove che si presentano occorrono meno addetti. Hanno scritto e detto in tanti che non si sa come sia possibile uscire dalla crisi di consumi attuale (che è crisi tentacolare) se nessuno ha i soldi per comprare gli oggetti prodotti senza esseri umani, o per sfruttare i servizi offerti da applicazioni che non danno lavoro retribuito a chi prima svolgeva quel servizio. È un feedback negativo, un circolo vizioso al ribasso dal quale non è chiaro come uscirne senza altri nuovi danni.

In tutto questo poi emerge la tragedia di fondo, e cioè che i ricchi sono sempre meno numerosi e sempre più ricchi, mentre i poveri hanno il solo scopo di soddisfare i bisogni superflui dei pochi fortunati. E poi servono muri, sistemi di allarme, guardie giurate ed eserciti per difendere frontiere e proprietà private, o meglio ancora droni, guidati a distanza, tanto per dematerializzare la morte altrui, da vedere se possibile solo attraverso un televisore. I droni poi sono robot volanti che, se si volesse, potrebbero benissimo guardare con i loro sensori e bombardare in modo autonomo, alla faccia delle tre ingenue leggi della robotica. A me i robot, che da ragazzino piacevano tanto, ora non piacciono più. La mia prima fantascienza era bella, pulita, il male era individuabile e definito, l’eroe positivo poteva risolvere la situazione, e anche l’uomo normale trovava un modo per poter avere uno scopo. Solo col tempo anche la fantascienza ha toccato la realtà, ed ha prefigurato, con lo stesso Asimov, lo ammetto, che le macchine pensanti possono fare danni.

Ora però sarebbe il caso di non demonizzare le macchine ma di trovare il modo di farle operare a vantaggio della società, di tutta la società, e non solo per i pochi che le controllano veramente. Il robot va bene se permette di restituire dignità e lavoro giustamente pagato all’uomo, altrimenti è solo una maledizione.


E poi, per dirla tutta, ma perché ad uscire con quella ragazza, al mio posto, dovrebbe essere un robot? Come dici, che non devo farmi trarre in inganno da quello che mi sembra di vedere? Lei non è umana ma è un androide femmina?


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana