martedì 22 marzo 2016

Ci stiamo avvitando su noi stessi

Troppi episodi marginali di normale vita quotidiana ci stanno lentamente cambiando in peggio. E questo avviene nella quasi totale indifferenza, pensando sia un fatto naturale, che sia giusto che sia così, e che non ci sia nulla da fare per invertire il fenomeno. Ovviamente non tutti sono già caduti nel tranello egoistico e decisamente ignorante (ignorante nel senso che ignora gli altri come persone aventi, come minimo, gli stessi nostri diritti) e oppongono resistenza con parole ed azione.
Voglio elencare di seguito alcuni episodi ai quali ho assistito, certi sono recentissimi, e osservazioni che ognuno di noi può verificare ogni giorno con i propri occhi, e tutto questo per spiegare, perché nulla più di un esempio aiuta a capire.

1 - Marciapiede con pista ciclabile. I segnali sono chiarissimi, è impossibile non vederli, e la linea bianca continua separa i percorsi. Camminando a piedi, e se non ci sono ostacoli, è bene non invadere la corsia dedicata ai ciclisti. Verso di me viene un gruppo di persone, che camminano in parte sulla ciclabile. Dietro di loro un ciclista, che fa suonare il campanello. I pedoni si spostano, uno di loro tuttavia si sente spiritoso, e dice, a voce alta:
“Passi, ma stia tranquillo per favore, è una bella giornata. Si diverta!”. E poi tutto come prima, non succede nulla, lo spiritoso tutto soddisfatto continua per la sua strada, col suo gruppo, e mi supera. Sembra che nessun dubbio lo turbi. Io avrei voluto invece attaccar briga, e mettermi a discutere in mezzo alla via, non fargliela passare, ma ho preferito evitarlo, ed ho proseguito in direzione opposta, brontolando a voce più o meno alta: “Ma razza di idiota, e pure maleducato. Ma come ti permetti di fare lo spiritoso con chi semplicemente chiede strada dove ne ha diritto e tu, che hai invaso il suo spazio, invece di tacere e spostarti (capita a tutti di sbagliare, non muore nessuno in questi casi) oppure, meglio ancora, di chiedere scusa, fai lo spiritoso prendendolo quasi in giro, invitandolo alla calma, cosa che lui in modo evidente non ha mai perso? Che senso ha la tua battuta? Far capire che il suo diritto è discutibile e che in fondo se tu invadi il suo spazio non fai nulla di sbagliato e, anzi, ti ritieni pure simpatico?”

2 – Sempre in strada. Io arrivo in auto e curvo a destra per imboccare la strada che mi interessa. Non vado veloce, ma invado leggermente la corsia opposta. Dall’altra direzione arriva il mio vicino, in bicicletta, ed io rallento, mentre lui si sposta più a destra, visto stava un po’ troppo in centro. Nel pomeriggio lo vedo, sul pianerottolo del condominio, e ridendo dico che abbiamo rischiato uno scontro. Lui non sorride per nulla, e mi risponde che io ho invaso la sua corsia di marcia. Io lascio cadere il discorso, non mi va di discutere con lui, e penso: “Ma per la miseria (eufemismo), tu stavi procedendo in bicicletta su una strada che ha un’enorme pista ciclabile a lato, per realizzare la quale hanno pure ristretto la sede stradale, e invece di stare su quella occupavi, in bicicletta, la corsia di marcia delle auto. È vero che io ho fatto la curva larga, ma tu non avresti dovuto essere da un’altra parte? Chi ha sbagliato sono solo io, tu invece non hai alcun dubbio sulla faccenda?”.

3 – Inizia la bella stagione. I motociclisti ormai hanno tolto le loro amiche cromate dai garage e viaggiano allegramente in strada, ma, fortunati loro, non sono tenuti a rispettare le regole del codice della strada. Io, in auto, non posso superare la linea continua, semplice o doppia che sia. Loro, invece, pensando solo al diritto di suicidarsi scontrandosi con chi procede in senso contrario, magari uccidendo pure altri, non solo se stessi. Sono convinti che quelle linee indichino un obbligo solo per gli altri, non per loro.

4 – I giardini, i parchi, le strade, le spiagge, le montagne ed i luoghi pubblici, che sono patrimonio di tutti, per alcuni rappresentano la massima libertà di utilizzo, ignorando che pure altri ne vorrebbero godere, e magari se li trovassero puliti ne sarebbero felici. Invece ovunque si trovano cartacce, bottiglie, scritte sui muri, panchine rovinate o in qualche caso divelte, servizi igienici sporchi in modo indescrivibile, mozziconi abbandonati ovunque su ogni spiaggia, sentieri di montagna con rifiuti che gli escursionisti non hanno voluto riportarsi a valle, e così via. Il mio privato lo proteggo. Il pubblico è solo terreno di conquista, non ha senso difenderlo per gli altri.

5 – Il mio partito (o movimento) politico non merita alcuna critica. Le idee degli altri sono sbagliate per definizione. Ci fosse uno che dica di votare in un certo modo e di non approvare alcune (o molte) delle scelte che i suoi eletti poi fanno, ignorando probabilmente le sue motivazioni di voto. Se quel qualcuno c’è, si aggiunga nei commenti, e dica in modo esplicito: “Io voto XXX, ma quello che XXX sta facendo in questo caso specifico non mi piace”.  Chiedo di evitare facili e falsi commenti criticando una parte politica che non si è votata. L’invito esplicito, insomma, è criticare in casa propria. Se non ci si riesce credo che questo rappresenti un pessimo indicatore dell’avvitamento sulle nostre posizioni ignorando quelle altrui.


                                                                                                        Silvano C.©   

(La riproduzione è riservata ma non c'è nessun problema se si cita la fonte, grazie)

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti offensivi o spam saranno cancellati. Grazie della comprensione.

Post più popolari di sempre

Post più popolari nell'ultimo anno

Post più popolari nell'ultimo mese

Post più popolari nell'ultima settimana